Buona parte del mondo accademico e la quasi totalita' di quello politico corrotti dalle multinazionali del farmaco
In epoca covid furono attuate prevaricazioni così inusuali e violente sui diritti dei cittadini, limitazioni delle loro libertà, restrizioni all'informazione, che pare del tutto legittima, in epoca successiva, una serena riflessione su quanto, quelle prepotenze, fossero motivate dal pericolo sanitario.
Soprattutto per orientare la politica nei casi analoghi che dovessero presentarsi in futuro.
Personalmente rimasi molto turbato da alcune scelte liberticide, da imposizioni che parevano irragionevoli, almeno a giudicare da una sommaria valutazione dei dati a disposizione.
(per dirne una, l'estensione delle vaccinazioni ai bambini e in genere alle giovani età)
Ritengo dunque che sia stata una santa cosa l’istituzione della “Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da sars-cov-2”.
Che dovrebbe portare a una rilettura razionale di tutte le vicende trascorse, a un verdetto sulla giustificabilità delle misure adottate con gravissime ripercussioni sulle nostre dotazioni costituzionali, senza tabù né preconcetti.
Naturalmente un dibattito efficace può essere svolto solo quando più tesi alternative si confrontano in modo paritario.
La vera Scienza pretende il dibattito serrato, anche lo scontro, purché fondato su indagini statistiche e interpretazioni logiche.
La verità scientifica non è un moloch divinizzato, ma un processo graduale che si fonda sulla faticosa verifica empirica.
Le ultime vicende, tuttavia, col Ministro della Salute che ha revocato il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, dopo le polemiche per l’inserimento di due componenti che in passato hanno criticato le politiche vaccinali (due membri su trenta!), non preannunciano niente di buono.
Mostrano come gli interessi economici in gioco sovrastino ogni esigenza di trasparenza. Come una parte del mondo accademico e la quasi totalità di quello politico siano state corrotte.
VITO BORRELLI

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