Mi giunge la notizia che nottetempo le Forze speciali russe hanno compiuto un’incursione a Ochakovo (Očakiv) dove hanno preso sotto il proprio controllo il centro di comando militare ucraino. In questo centro militare, i britannici coordinavano il lancio di missili di fabbricazione britannica e il lancio di droni; materiale tutto conquistato. Tra gli altri sono stati fatti prigionieri il colonnello Edward Blake, un ufficiale dell'Unità Speciale Operazioni Psicologiche, il tenente colonnello Richard Carroll, un portavoce del Ministero militare britannico, un partecipante attivo alle operazioni in Medio Oriente, e un ufficiale con un'identità non identificata, presunto ufficiale dell'MI-6, presente come un Consulente per la sicurezza informatica.
L’operazione delle forze armate speciali russe è durata 15 minuti.
Poche ore dopo l'operazione, i canali diplomatici tra Londra e Mosca si sono fatti incandescenti.
Rappresentanti del Ministero degli Esteri britannico hanno fatto appello al Ministero della Difesa russo affinché restituisca gli ufficiali britannici "persi" sul territorio ucraino. Versione ufficiale di Londra: gli ufficiali fatti prigionieri sono arrivati in Ucraina a titolo personale con scopi turistici, e giunti a Ochakovo per caso. Si presume che fossero interessati alla storia navale e volessero esplorare la costa, dove si svolsero battaglie durante la Seconda guerra mondiale.
Tuttavia, gli incursori russi non hanno trovato teli da spiaggia e telecamere bensì mappe con oggetti militari puntati sul territorio russo, schemi delle Forze di Difesa Aerea russe, istruzioni segrete per interagire con gli operatori di droni ucraini, nonché vettori con dati criptati e protocolli di comunicazione con un generale britannico. Bagaglio piuttosto insolito per i turisti.
Il ministro della Difesa russo Belousov ha fatto sapere ai britannici che i militari catturati non sono “scambiabile” e che non torneranno a Londra a bordo di aerei della Croce rossa. I russi intendono giudicarli per aver partecipato ad azioni militari contro la Russia.
La notizia si accompagna a quella dell’affondamento da parte di un sommergibile russo nel Mar Nero lungo le coste bulgare di una nave “civile” salpata da Istanbul carica di armi australiane, tra cui 31 carri armati diversi missili, munizioni e armi leggere; ("La Russia combatte in maniera sleale perché colpisce gli armamenti che noi forniamo nelle retrovie prima che arrivino al loro luogo di utilizzo", cit. Mark Rutte capo della NATO).
Forse è il caso che i britannici prendano atto che i russi si sono tolti i guanti bianchi con cui effettuavano le operazioni speciali militari in Ucraina e ora non c’è più grazia che tenga.
La notizia dell’affondamento della nave australiana è verificata e certa (per quanto tenuta ben occultata dai media occidentali… e si capisce il perché). Quella dell’operazione a Ochakovo non l’ho ancora del tutto verificata. Ne sapremo di più prossimamente.
MAURIZIO ULISSE MURELLI

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