EUROPA ULTIMO RICETTACOLO PER LE ELITES SPAVENTATE di Vito Borrelli

 Ho sempre guardato con sospetto alla globalizzazione, negli ultimi tempi con maggior avversione.

L'imprenditoria ha delocalizzato nei paesi a minori costi; le ricchezze hanno preso la strada dei paradisi fiscali; i territori arretrati - quelli privi di tutele per i lavoratori e di protezioni per l’ambiente - hanno fatto una spietata concorrenza alle regioni storicamente progredite, calamitando le attività manifatturiere. 

Le immigrazioni incontrollate hanno squassato il mercato del lavoro nelle realtà che vantavano lotte vittoriose per l’equa distribuzione del benessere, sicché le dinamiche retributive si sono bloccate.

L’Occidente liberista s’è abbuffato di finanza, con Borse e Mercati che danzano la Sarabanda della speculazione.

I soldi hanno generato altri soldi; i lavori miseri e lo sfruttamento hanno tracimato dagli argini della regolazione economica; le divaricazioni tra ricchi e poveri si sono dilatate; gli ascensori sociali si sono guastati; le élites dominanti sono diventate sempre più dispotiche, hanno inquinato la comunicazione e l’informazione, hanno generato un mainstream potente e pervasivo, hanno infiltrato e corrotto i partiti storici della sinistra, quelli liberal/democratici.

Fino alle tensioni attuali che, con un ribaltamento paradossale, sono cavalcate dalle destre popolari, essendo le sinistre tradizionali ipnotizzate dagli interessi woke dei radical-chic.

Trump ha interpretato il desiderio di riscossa d’uno Stato che si dirige verso il baratro finanziario e sociale, con un debito immane, senza produzioni industriali, che sopravvive sulla rendita procurata dal ruolo imperiale del dollaro, ora messo a rischio dal protagonismo dei paesi emergenti, in uno scenario geopolitico in rapida trasformazione.

Agisce sopratutto per conto della working class, di lavoratori sfruttati, disoccupati e emarginati, emancipatisi dal giogo delle classi privilegiate, a cui i social hanno offerto una consapevolezza identitaria, un contesto (in)formativo che i media tradizionali loro negavano.

La globalizzazione possedeva in sé il germe della sua stessa autodistruzione.

Resta solo l’Europa, ormai unico ricettacolo per élites spaventate, che, per non morire, s’affidano alle smanie guerrafondaie, delineano false minacce esistenziali, inventano nemici mortali.

Il licenziamento di Ursula e dei suoi sodali dovrà essere il prossimo passo, ne va della nostra vita.

VITO BORRELLI


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