Consiglio Europeo, Meloni isolata”.
Questo è ciò che titolavano i giornali a giugno sopra questa foto, ovvero quando Macron, Scholz e Sanchez promossero una riunione riservata a sei capi di Governo, per decidere le nomine principali della nuova legislatura europea: il Presidente della Commissione, il Presidente Consiglio Europeo e Alto Rappresentante della Politica Estera.
Come se la ridevano nella riunione organizzata per escludere l’Italia, e per tentare di umiliare la Presidente Giorgia Meloni, colpevole di essere la leader del partito dei Conservatori europei, in barba ai risultati delle elezioni 2024 che l’avevano vista vincente, insieme a tutte le destre europee.
Lo stesso hanno provato a fare successivamente, con le nomine del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, cercando di ricattare - con i loro emissari - le presidenti Roberta Metsola e Ursula Von Der Leyen per escludere i candidati della Meloni dalle nomine pesanti.
Tentativi falliti uno dopo l’altro.
I conservatori guidano il Parlamento Europeo insieme ai popolari e Fitto viene imposto Vicepresidente della Commissione Europea.
Oggi, l’ennesima rivincita, la più pesante: la Presidente Meloni è l’unica europea invitata a Washington alla cerimonia di insediamento di Trump, e sarà ufficialmente il suo interlocutore privilegiato in Europa.
Come si dice, ride bene chi ride ultimo.
ALESSANDRO PALUMBO

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