La coesistenza multietnica porterà solo a una violenza sempre più barbara, ad altro razzismo anti-bianco e alla creazione di vere e proprie enclavi all'interno dello stato.
Per evitare la guerra civile, alla quale ci condanna la coesistenza sullo stesso territorio di due civiltà antagoniste, non c’è più da temere la parola REMIGRAZIONE, volontaria o forzata, scaglionata su tempi più o meno lunghi.
Ma prima di tutto la terapia d’urto deve consistere nel:
1) ripristino dei confini;
2) ritorno allo ius sanguinis;
3) moratoria sull’immigrazione per lavoro;
4) abolizione dell’istituto del ricongiungimento familiare;
5) irrinnovabilità dei permessi di soggiorno, con espulsione automatica al termine del loro periodo di validità;
6) repressione delle reti islamiste, ad iniziare dall'espulsione degli imam fondamentalisti e dal divieto di costruzione di nuove moschee su tutto il territorio nazionale;
7) chiusura dei rubinetti del welfare per chi non ha la cittadinanza italiana.
Tutto, se c’è volontà politica, è perfettamente e tecnicamente realizzabile.
E non è mai troppo tardi.
(ndr: le 12 "persone" in questione sono ovviamente nordafricani)
NICHELCROMO MOLIBDENO

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