Siria : l' Europa e' la grande sconfitta

 L’Europa è la grande sconfitta. In Ucraina, in Medio Oriente, dove sono portate avanti linee di politica estera contrarie agli interessi politici ed economici dei popoli europei, che stanno già pagando a caro prezzo, in termini sia di inflazione che di totale discredito morale e politico, la guerra tra Nato e Russia e il genocidio compiuto da Israele. Ristrette èlites collaborazioniste, con al soldo vaste reti di clientele nei media nella politica e nelle istituzioni economico-finanziarie, sono le uniche beneficiarie dell’autodistruzione dell’Europa sull’altare della sopravvivenza dell’impero statunitense. 

C’è poco da girarci intorno: con la caduta della Siria di Assad è un giorno davvero triste per l’antimperialismo e la lotta del mondo per la liberazione dal potere degli Stati più criminali e terroristi della storia, gli Stati Uniti e Israele, responsabili ora anche della creazione del primo Stato guidato dai fondamentalisti jihadisti, divenuti da un paio di settimane i nuovi ribelli che lottano per la libertà. Evidentemente, come nel caso dei neonazisti ucraini, anche ai terroristi di Isis e Al Qaeda hanno fatto molto bene i seminari su Kant. È senza dubbio un grande giorno per la “libertà del mondo dai tiranni” e per il neokantismo. 

A Tel Aviv stanno festeggiando, perché il fronte antisraeliano è sempre più disgregato e il Medio Oriente è un’area sempre più devastata in cui Israele può fare il bello e il brutto tempo. Questa è senza dubbio la notizia peggiore, insieme alla ritirata russa dall’area che, d’altra parte, è verosimile faccia parte di un complessivo accordo tra Russia e Usa che comprende la spartizione dell’Ucraina. 

Come scrivevo l’altro giorno, la direzione verso il mondo multipolare è lunga e irta di ostacoli, e non sarà l’ultimo giorno triste che ci troveremo ad affrontare. E d’altra parte, a noi europei non ci “salverà” nessuno, dall’esterno: non possiamo certo attenderci che la soluzione arrivi da un’attesa passiva degli eventi. La collusione dei vertici politici e mediatici occidentali con l’imperialismo statunitense e israeliano, e la passività drammatica dei cittadini europei, sono la causa principale del declino dell’Europa. Si può invertire la tendenza solo con la diffusione, in tutti i Paesi europei, di opinioni critiche verso gli Usa e la Nato, e la crescita di partiti politici esplicitamente votati a perseguire la direzione multipolare dell’integrazione tra Europa e Brics.

Finché questo non avverrà, noi cittadini europei saremo sempre parte di un sistema di potere che vive e prospera sulla devastazione della vita di milioni di persone non occidentali: saremo sempre indirettamente complici della proliferazione di guerre per i profitti dell’industria bellica e degli interessi finanziari che la sostengono, della sofferenza immane di milioni di esseri umani, della distruzione di intere aree del mondo.

OSSERVATORIO ITALIANO SUL NEOLIBERALISMO


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