L'approvvigionamento di carburante non sarà interrotto
Sono avvenuti con l'uso di «armi pesanti e medie» gli scontri alla raffineria di Zawiya: lo scrive la Noc nel suo comunicato e ci sono fonti di informazione libiche che segnalano un morto e dieci feriti tra i gruppi armati coinvolti. Khaled Ghulam, portavoce della Noc, ha rassicurato gli abitanti di Zawiya e Tripoli che l'approvvigionamento di carburante non sarà interrotto.
Zawiya (o Zauia), è la terza città più grande della Tripolitania e spesso teatro di violenti scontri tra gruppi armati, come uno avvenuto a maggio. A causa dei combattimenti, la strada costiera che collega la città alla capitale Tripoli è stata chiusa per poi riaprire in mattinata.
Per chiudere lo stabilimento, la Noc ha dichiarato lo «stato di forza maggiore», la condizione che la esonera da eventuali responsabilità per il mancato rispetto dei contratti di consegna del petrolio.
Dalla caduta e morte del leader Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia - che possiede le più abbondanti riserve di idrocarburi in Africa - fatica a uscire da un decennio di caos e divisioni, con due governi rivali che si contendono il potere. I blocchi dei siti petroliferi e del gas sono stati frequenti negli ultimi anni in Libia, legati a rivendicazioni sociali, minacce alla sicurezza o controversie politiche. Grazie a pause negli scontri e a nuovi investimenti nelle infrastrutture, la produzione petrolifera libica, che per un decennio si aggirata intorno a 1,2 milioni di barili al giorno, è risalita a 1,4 milioni di barili all'inizio di questo mese.
ATS
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