Continuano gli scontri interetnici in Gran Bretagna : paese sull' orlo del collasso

 (Aggiornato alle 23.00) Era stato descritto come un «possibile weekend di violenza e rivolte». Ed effettivamente, quello che l'Inghilterra si sta per lasciare alle spalle, è stato – come temuto – un fine settimana tutt'altro che tranquillo. Tutto è cominciato venerdì sera, con le prime proteste a Sunderland che hanno portato all'arresto di otto persone e al ferimento di tre agenti di polizia. Una manifestazione in risposta alla strage di Southport avvenuta lunedì scorso, degenerata in scontri e violenze. 


Ma era solo l'inizio. Oggi, nel pomeriggio, la situazione è ulteriormente precipitata. Questa volta a Middlesbrough, dove un gruppo di 300 manifestanti si è diretto tra le strade di una zona residenziale della città, rompendo finestre di case e auto. Secondo quanto riferisce il Guardian, il gruppo aveva con sé uno striscione che recitava la scritta «Tom Jones è gallese, Alex Rudakubana no» (il 17.enne che ha ucciso tre bambine a Southport, ndr) e marciavano urlando a voce alta: «Rivogliamo il nostro Paese». Come riporta la CNN, sebbene la polizia affermi che il sospetto omicida sia nato in Gran Bretagna, gruppi di estrema destra hanno diffuso informazioni controverse sul giovane, mobilitando proteste anti-musulmani e anti-immigrati. 


Stando alle prime informazioni, almeno due persone sono state allontanate, in manette, dalla manifestazione, mentre la folla lanciava pezzi di ardesia, sigarette elettroniche e bottiglie di plastica piene. 


Non solo. A Rotherham, la polizia ha riferito di aver assistito a scene particolarmente violente all'esterno di un hotel Holiday Inn Express, al cui interno vengono ospitati richiedenti asilo. In totale, secondo quanto riferito fino ad ora, in tutta l'Inghilterra e nell'Irlanda del Nord sono state arrestate almeno 100 persone. Oltre a quelle già citate, le città più colpite dai disordini, leggiamo sui media britannici, sono state Londra, Hartlepool, Bristol, Belfast, Southport, Hull, Stoke-on-Trent e Liverpool. 


Il caos, insomma, nelle ultime ore ha regnato sovrano. A tal proposito, il primo ministro inglese Keir Starmer si è rivolto ai manifestanti, affermando che si «pentiranno di aver preso parte ai disordini» che hanno travolto l'intera Inghilterra. Parlando dell'attacco all'hotel di Rotherham, il neoeletto Starmer ha definito l'azione «delinquenza di estrema destra». «Faremo tutto il necessario per assicurare alla giustizia questi criminali. Vi garantisco che vi pentirete di aver preso parte a questo disordine, sia direttamente sia con chi ha fomentato questa manifestazione online e poi sono scappati di loro spontanea volontà», ha aggiunto. «Questa non è una protesta, è una aggressione organizzata e violenta che non ha posto nelle nostre strade o online». 


La situazione, insomma, è drammatica. E il timore è che non si riuscirà a ristabilire un equilibrio nelle prossime ore. I disordini di queste ore, sottolineano i media internazionali, rappresentano insomma «una sfida enorme» per il governo laburista di Keir Starmer, salito al potere solo un mese fa. 


Scontri a Tamworth in serata

La tensione non ha abbandonato le città inglesi nemmeno durante la serata. Nella cittadina di Tamworth, nello Staffordshire, si sono verificati altri scontri fra la polizia e gruppi violenti dell'ultradestra. Gli agenti si sono visti costretti a invitare la popolazione a rimanere a casa. 


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