Iran : periodo d' instabilita' politica dopo la morte del presidente Raisi

 


Teheran apre un'inchiesta sullo schianto dell'elicottero in cui è morto il presidente Ebrahim Raisi, insieme a otto componenti del suo staff. Il capo di Stato maggiore dell'esercito iraniano, Mohammad Bagheri, ha ordinato l'apertura di un'indagine condotta da “un comitato di alto rango” sulle cause dell'incidente, avvolto ancora nel mistero. E, come scrive l'agenzia di Stato iraniana Irna, arrivano le prime conclusioni: il sinistro sarebbe avvenuto per “un guasto tecnico”. Ieri all'alba la tv di stato iraniana ha annunciato il decesso del leader politico, definendolo “martire del servizio”.


 


I riti funebri lunghi tre giorni

La Guida Suprema Ali Khamenei ha annunciato cinque giorni di lutto nazionale. Da oggi a giovedì, una lunga serie di riti funebri accompagnerà il presidente Raisi fino alla sepoltura nella sua città natale, Mashad, nel nord-est della Repubblica islamica. Secondo quanto riferito dall'agenzia Tasnim, citando il vicepresidente e responsabile del Comitato per i funerali dei martiri, Mohsen Mansouri, le prime cerimonie funebri si terranno oggi a Tabriz, nel pomeriggio a Qom e in serata a Teheran. Mercoledì 22 sono previsti i funerali nella capitale, alla presenza Ali Khamenei, mentre giovedì mattina si terrà un'altra cerimonia a Birjand, nel Khorasan meridionale. Successivamente, si svolgerà il rito della sepoltura del presidente nel santuario dell'Imam Reza a Mashad. Anche la Turchia ha deciso di decretare un giorno di lutto nazionale.


 





 


Le altre vittime

Oltre al Presidente 63enne, c'erano il ministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian, il governatore della provincia dell'Azerbaigian orientale Malek Rahmati e l'imam della città di Tabriz Mohammad Ali Ale Hashem. I loro corpi carbonizzati sono stati recuperati e identificati. Tra le vittime ci sono anche le guardie del corpo del Presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro delle guardie rivoluzionarie Ansar al-Mahdi, il pilota, il copilota e il tecnico di volo.


“Quando è stata scoperta la posizione dell'elicottero precipitato, non è stata trovata alcuna traccia di passeggeri vivi”. Ha detto il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand, al canale televisivo IRIB. Restano da chiarire le cause dell'incidente, attribuito almeno in questa fase, al maltempo. Ma sono tante le piste su cui si sta ancora ragionando: una mano interna o esterna sull'accaduto che resta ancora un giallo. 



E ora cosa succede? 

“Non ci sarà alcun vuoto di potere”, ha dichiarato la Guida Suprema Ali Khamenei. Il vicepresidente dell'Iran, Mohammad Mokhber, è il primo nella linea di potere dopo il presidente Ebrahim Raisi e ha già ricevuto l'incarico ad interim. Secondo la costituzione iraniana l'articolo 131 prevede nel caso di morte, licenziamento, dimissioni, assenza o malattia superiore a due mesi del Presidente della Repubblica, che il primo vicepresidente subentri e assuma le funzioni di presidente fino allo svolgimento delle elezioni entro un periodo massimo di 50 giorni.


Molto vicino al leader supremo Khamenei, Mokhber fa parte di un consiglio formato da tre persone, insieme al presidente del parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf e al capo della Magistratura. A ricoprire la carica di Ministro degli esteri ad interim sarà invece Ali Bagheri Kani, attuale viceministro con un passato anche da capo negoziatore per il nucleare iraniano. Ma la morte di Raisi porta a un interrogativo importante anche in merito alla successione per la carica di massimo potere nella Repubblica islamica, ovvero quella della Guida Suprema: Raisi era considerato il favorito a divenire il successore di Ali Khamenei, a cui aspirerebbe anche il figlio del grande ayatollah Mojtaba Khamenei. Ma l'establishment non vede di buon occhio una successione di padre-in-figlio che ricorda quella di un lontano difficile passato legato allo Scià poi deposto dalla Rivoluzione del 1979. E' per questo che un altro attore importante potrebbe farsi avanti con un colpo di Stato: ovvero l'esercito religioso, i Pasdaran (Irgc), un'istituzione di almeno 250mila unità nata con la Rivoluzione e con una presenza capillare nel tessuto governativo, ma alle dirette dipendenze della Guida Suprema.


Solo qualche giorno fa la notizia - confermata da Teheran - che l'Iran stia proseguendo i negoziati indiretti con gli Stati Uniti in Oman, malgrado le tensioni tra i due Paesi, che non hanno relazioni diplomatiche. Sul tavolo ci sono le sanzioni internazionali che gravano sul Paese per l'arricchimento dell’uranio a livelli quasi nucleari e per il coinvolgimento di Teheran nella guerra ibrida sia in Ucraina che nella Striscia di Gaza. 



Teheran tra lacrime e sollievo

Secondo alcuni analisti geopolitici la questione della successione del dopo Raisi, leader dal profilo ultra-conservatore, responsabile di aver reintrodotto sin dalla sua elezione avvenuta nel 2021, misure sociali molto rigide come il progetto Castità e Hijab, è occasione per il popolo iraniano di propendere verso l'elezione di un presidente “riformista” in grado di apportare riforme meno rigide sia da un punto di vista sociale che economico. Riforme che hanno portato tante volte buona parte della popolazione in rivolta contro l'attuale regime clericale. In queste ore circolano sui social i post in cui dall'Iran e dal resto del mondo gli oppositori fanno festa, sparano fuochi artificiali, mostrando cartelli contro il presidente morto in circostanze tragiche. 


La Repubblica islamica dell'Iran è da anni sanzionata a livello internazionale per gravi violazioni dei diritti umani e soprattutto per l'esecuzione di massa di migliaia di prigionieri politici sin dalla sanguinosa guerra Iran-Iraq degli anni ‘80 per il quale il defunto presidente, allora giovanissimo e a capo della magistratura, si guadagnò l’appellativo di “macellaio di Teheran” mandando a morte almeno 3mila tra oppositori e attivisti. Più recentemente gli ayatollah guidati anche da Raisi hanno ordinato una feroce repressione sulle proteste per Mahsa Amini e sul movimento di popolo Donna Vita Libertà. Sono state quasi 600 le vittime tra i manifestanti, alcuni dei quali condannati a morte, 20mila gli arrresti.

RAINEWS.IT 


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