Cari Amici,
oggi si commemora per la diciannovesima volta il Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento italiano che approvò dopo anni di vani tentativi e di continui baratti e compromessi, la proposta di legge presentata dal nostro Roberto Menia, che è a tutti gli effetti il Padre di questa ricorrenza nazionale ed è giusto ed onesto che così sia per sempre ricordato.
La legge istitutiva 30 marzo 2004 n. 92 così recita all'articolo 2: "nella giornata [...] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero".
Sotto il profilo morale - dopo gli anni, lunghissimi, dei silenzi di Stato sulle Foibe, sull'Esodo e sui Campi profughi - è stata fatta tardivamente giustizia, mentre rispetto a quello materiale, nonostante gli accordi italo-jugoslavi, recepiti dagli eredi della defunta Repubblica Federativa di Tito, ovvero Slovenia e Croazia, garantissero il risarcimento delle proprietà illegalmente sequestrate e nazionalizzate, non si è, invece, fatto nulla.
La responsabilità di tutto ciò va ascritta esclusivamente ai Governi italiani - è stata l'Italia ad aver acconsentito alla Jugoslavia comunista, senza l'assenso dei proprietari di case e terreni in Istria, Fiume e Dalmazia, costretti alla fuga, di incamerare i loro beni, assicurando loro che sarebbero stati adeguatamente risarciti - i quali hanno ignorato il debito che hanno contratto con noi.
Ricordiamo, dunque, in questa nostra giornata anche tutto ciò, assieme al fatto che il Maresciallo Tito sia ancora per l'Italia un indegno Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica, decorato di Gran Cordone. Una mostruosità inaccettabile che lo Stato non sa oppure non vuole ancora rimuovere.
Il nostro ringraziamento, oggi, va a quei Sindaci e a quei Presidenti di Provincia e di Regione che hanno organizzato, anche con la collaborazione dell'associazionismo giuliano-dalmata, iniziative e manifestazioni finalizzate ad onorare i nostri Martiri delle Foibe e i nostri Esuli, così come ai moltissimi Dirigenti scolastici ed insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado che hanno deciso di coinvolgere gli studenti nelle videoconferenze oppure negli incontri dedicati a questi drammi.
Complessivamente, l'Unione degli Istriani ha organizzato per il Giorno del Ricordo, in collaborazione con gli Enti locali, oltre 110 eventi: non siamo in grado di pubblicizzarli tutti su questa pagina, tuttavia provvederemo a pubblicare un resoconto di ciò che avremo fatto nell'arco di tutto il mese di febbraio.
Ricordare è un dovere!
UNIONE DEGLI ISTRIANI
Commenti
Posta un commento