Ed e' bastata la minaccia formulata dal capo del governo italiano, Giorgia Meloni, di tagliare sussidi al gruppo Stellantis, di cui la famiglia Elkann e' azionista, per provocare la frettolosa visita dello stesso John Elkann, al capo dello Stato, al ministro Giorgetti , al presidente di Banca d' Italia, Panetta, al comandante dell' arma dei Carabinieri, Luzi ed all' ambasciatore americano, visita che aveva lo scopo di trovare forti appoggi nelle istituzioni e ricucire con il governo italiano. Ma il capo del governo Meloni, non dovrebbe farsi troppo convincere dalle mosse del maggiore azionista del gruppo Stellantis, mosse che sono ovviamente volte a salvaguardare i lucrosi profitti personali e della famiglia Elkann, tutto a scapito degli interessi nazionali italiani. Infatti si calcola che tra sussidi, incentivi e finanziamenti vari il gruppo Fiat - Stellantis, abbia ricevuto dal 1975 ad oggi, oltre 220 miliardi di euro dallo Stato, con il risultato che le mega perdite del gruppo industriale torinese, sono rimaste a carico dei contribuenti italiani, mentre i profitti sono andati nelle cassaforti lussemburghesi e svizzere della famiglia Elkann Agnelli. Per questi motivi, il governo Meloni, non deve quindi cedere al ricatto di John Elkann, che minaccia la dismissione degli stabilmenti Stellantis in Italia, se non ricevera' gli ennesimi aiuti di stato, il governo Meloni deve al contrario " Nazionalizzare " il settore dell' Automotive in Italia, salvaguardando l' occupazione di oltre un milione di lavoratori, senza contare l' indotto e favorire la ripresa industriale che ha importanti ricadute tecnologiche. Quindi in nome dell' interesse nazionale , espropriare gli stabilimenti Stellantis in Italia, dato che ormai tale gruppo produce quasi totalmente le auto in altri paesi, dove il costo del lavoro e' inferiore, vedasi il Marocco, mentre la sede fiscale e legale di tale gruppo e' in Olanda.... Salvaguardare l' interesse nazionale ed il lavoro, ecco l' imperativo categorico per il governo di Giorgia Meloni, perche' cedere ancora una volta al ricatto della famiglia Elkann Agnelli, avrebbe tutto il significato dell' ennesimo " calabraghe " di fronte ai poteri forti, vedasi Ue, Francia, Partito Stato Pd con il suo capo in pectore, Sergio Mattarella.
EZIO BELLEI
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