GIORNO DEL RICORDO, LA SLOVENIA PROTESTA PUBBLICANDO UN COMUNICATO STAMPA. LACOTA: "LUBIANA CONTINUI IL LAVORO DI RECUPERO DELLE MIGLIAIA DI INFOIBATI SLOVENI E RICONOSCA TITO COME CRIMINALE"
Cari Amici, il Ministero degli Affari esteri della Slovenia, a due giorni dal Giorno del Ricordo, oggi ha protestato, pubblicando un comunicato stampa dai toni pacati, ma che sprizzano insofferenza da tutti i pori. La visita di Meloni a Trieste con ben cinque Ministri della Repubblica italiana ha fatto masticare amaro i vicini che tutto dimostrano di essere - ed il comunicato inusuale lo dimostra inequivocabilmente - tranne che pacificati con noi. "Ogni comunità custodisce il proprio ricordo su esperienze dolorose ma occorre anche fare in modo che il dolore non si trasformi risentimento, pregiudizio e paura". Pur evidenziando un "diritto al ricordo e al rispetto della dignità umana" secondo la diplomazia slovena bisognerebbe tornare quantomeno alla vulgata giustificazionista cara ai Gobetti, ai Barbero ed ai Montanari di turno perché, vorrebbero spiegare a noi, dopo anni di vergognoso oblio, che saremmo sulla strada di una "semplificazione con l'innalzamento di un dolore sull'altro, stendendo l'oblio sugli orrori provocati agli sloveni dal fascismo". Segue poi una pantomima sulla necessità di pubblicare la Relazione della Commissione mista storico-culturale sulle relazioni italo-slovene tra il 1880 e il 1956, vergognosamente sottoscritta anche dall'ex presidente della ANVGD, Lucio Toth, e del tutto sbilanciata ed omissiva di fatti storici incontrovertibili. "La riconciliazione ha bisogno di tempi adeguati e impegno. Dobbiamo aprirci l'uno verso l'altro nel rispetto reciproco e cogliere le opportunità di interesse comune", sentenziano da oltreconfine. La replica del Presidente Massimiliano Lacota non si è fatta attendere. "Lubiana pensi a continuare l'immane lavoro di svuotamento delle oltre 700 foibe sul suo territorio, che la rende di fatto il più grande cimitero d'Europa nel quale centinaia di migliaia sono gli infoibati italiani, sloveni, croati, serbi, e di altre etnie e la smetta di nascondere la verità", ha sottolineato. "È un corto circuito dal quale non se ne esce, almeno fino a quando la Slovenia non avrà condannato chiaramente i crimini di Tito e riconosciuto l'infoibamento di migliaia di goriziani, monfalconesi, triestini ed istriani quale genocidio di una intera popolazione pacifica, parlare di amicizia e rispetto reciproco è un qualche cosa di astratto" ha concluso Lacota. Comunque, noi che qui viviamo ed operiamo ogni giorno possiamo tranquillamente dire... niente di nuovo sul fronte orientale! Foto: una delle tante manifestazioni "pacificatorie" in Slovenia.
UNIONE DEGLI ISTRIANI
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