Carceri italiane: anche il 2023 si chiude con un bilancio terribile. Le amnesie di Antigone, dei Radicali e dei politici


Anche il 2023  si chiude con un bilancio terribile per le carceri italiane e pugliesi,  con i Radicali, Antigone  e certi politici che ci propinano  delle  ovvietà che vengono  denunciate giornalmente dai sindacati, a partire dal SAPPe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.


Nessuno tocchi caino

La cosa incredibile è che i mass media più importanti che per tutto l’anno si sono disinteressati del pianeta carcere, dedicano pagine di giornali, interviste esclusive a questi “professionisti del carcere” (così li avrebbe chiamati il grande Sciascia).

E guada caso, ritengono che il problema fondamentale sia  il sovraffollamento delle carceri, per cui  per evitare le condanne dell’ Europa, si potrebbe pensare a  misure deflative (che ne dite di amnistie, indulti, ecc. ecc. tanto apprezzate da una certa parte politica che non vuole che nessuno tocchi caino?) con tanti saluti alla “certezza della pena” baluardo di uno stato di diritto.


Sovraffollamento a macchia di leopardo

Eppure  questi “professionisti del carcere” nel raccontare a modo loro le criticità del sistema penitenziario dimenticano di dire che il problema del grande sovraffollamento delle carceri  nella nostra nazione è a macchia di leopardo, per cui ci sono regioni in cui le presenze dei detenuti è in linea con le capienze previste, ed altre che arrivano al 70% come la Puglia (perché non denunciano una scorretta gestione dei detenuti?).


Perché Antigone, Radicali e Associazioni varie non dicono la verità?

Tutto ciò non lo dice il SAPPe, ma le statistiche del DAP che registrano un sovraffollamento nazionale medio  del 17,18% !!!!!!

Perché Antigone, radicali, associazioni varie non dicono tutta la verità, forse perché non  fa più notizia?


Il problema dei detenuti con problemi psichiatrici

Il SAPPe , fermo restando che bisognerebbe alleggerire le carceri mandando i detenuti stranieri a scontare le pene nei loro paesi d’origine (pagando anche un piccolo contributi.

Rimodernando i penitenziari per la maggior parte fatiscenti poiché una volte costruite viene a mancare la manutenzione ordinaria, allargare il bacino delle misure alternative (che non sono condoni ma possibilità di inserimento per i detenuti che lo meritano),  ritiene  che  allo stato il problema  principale dei nostri penitenziari  sia la presenza di migliaia di detenuti con seri problemi psichiatrici.

Che, vengono alloggiati nelle normali sezioni detentive dopo la chiusura dei manicomi giudiziari voluta sempre dalla solita parte politica che, avrebbe anche dovuto pensare  come e dove curare questi malati psichiatrici(fallimento REMS) invece di buttarli nella discarica umana che è chiamata carcere.


Carenza di specialisti

La cosa ancora più grave è che questi detenuti non sono curati come dovrebbero per carenza di specialisti  e quindi invece di migliorare, peggiorano sempre di più reagendo in maniera aggressiva contro altri detenuti e soprattutto poliziotti(centinaia e centinaia del 2023), tra l’indifferenza di tutti.

Potremmo continuare nell’elencare le “amnesie” di questi professionisti del carcere, parlando della salute dei detenuti e operatori penitenziari.


Il fumo passivo

Secondo loro la cosa degradante è costringere i detenuti a stare in spazi ristretti (giusta), ma  non è forse peggio costringere i detenuti non fumatori e i poliziotti non fumatori ad inalare il fumo passivo delle sigarette degli altri detenuti per 24 ore al giorno?

No, questo problema a loro non interessa poiché bisognerebbe compiere delle scelte ben precise e drastiche, e per chi fa da megafono a che cambino alcune politiche penitenziarie che  stravolgerebbero  il sistema, nonché a modificare l’ergastolo, il 41 bis ecc. ecc., non piace.


Ruolo della Polizia Penitenziaria depotenziato

Una cosa però l’hanno fatta con l’aiuto dei loro “amici”, e cioè  essere riusciti a  depotenziare  il ruolo della Polizia Penitenziaria riducendo gli organici, consentendo ai detenuti più violenti e prepotenti di fare quello che vogliono anche a discapito  dei più deboli.

In una nazione seria  la tematica delle carceri verrebbe affrontata in maniera corale  concreta, mentre nel nostro paese è utilizzata esclusivamente  per interessi  di parte.


Di che cosa si occupa Antigone?

Che questi signori (secondo noi) predicano bene ma poi razzolano male, lo abbiamo verificato nel leggere che dal 2019 presso il carcere di Bari  è presente uno sportello di Antigone  che si “preoccupa” principalmente  di questioni sanitarie  essendo il penitenziario  sede di un SAI ( servizio assistenza intensificato) .

Ebbene nonostante questi signori frequentino  il carcere non si sono  mai accorti che per il centro clinico che  offre non più di 25 posti, ci sono a Bari oltre un centinaio di detenuti con gravi patologie che dovrebbero essere  ricoverati all’interno della struttura sanitaria, ma che vengono dislocati nelle sezioni detentive insieme ad altri detenuti?

Gente allettata, su sedia a rotella, grandi obesi,  ospitata in stanze non  consone allo stato di malattia, in sezioni con barriere architettoniche che la stessa ASL avrebbe dovuto censurare e rimuovere!!

E cosa ha fatto di eclatante questa associazione per tutelare i più bisognosi?

Aspettiamo risposte.


Per aiutare i detenuti non bastano soltanto articoli di giornale o interviste

 Noi siamo convinti che se si vogliono aiutare veramente i detenuti bisogna  muoversi a 360° affrontando anche le situazioni più delicate  e scomode con serietà, non stilando report delle carceri italiane che servono per qualche articolo di giornale oppure interviste, utili per attirare finanziamenti,  ma che nei fatti  non  portano alcun beneficio alla popolazione detenuta.


 


Il SAPPe ritiene che  le carceri prima di tutto debbano tornare  ad  essere gestite dallo Stato, dotando il sistema di tutte le risorse necessarie  a partire dall’organico della Polizia Penitenziaria,  e di tutte le figure necessarie per rispondere alla  richiesta di tanti detenuti con la testa a posto che chiedono di avere una  possibilità concreta per rientrare nella società (art.27 costituzione).

Ma nel contempo di garantire  una espiazione di pena che risponda ai diritti  di dignità e rispetto della persona umana, isolando i violenti e prepotenti che da troppo tempo godono di privilegi derivanti proprio dalla mancanza di  legalità nelle nostre carceri.


Buon anno agli Eroi Silenziosi della Polizia Penitenziaria

Buon anno a questi eroi a cui non viene riconosciuto o perdonato nulla, ma che tengono alta la dignità dello Stato, con la speranza di non vedere più foto simili.

SAPPE

 

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