L' USO ESECRABILE E SPREGIUDICATI DELLA SCIENZA UNO DEI PEGGIOR MALI DEI TEMPI MODERNI....

 Tra le cose che più angosciano nei tempi correnti, è l’uso esecrabile e spregiudicato della Scienza, intesa nell'accezione di conoscenza del mondo, non di tecnologia.

È diventata, in mano al Potere, un feticcio inoppugnabile al quale conformarsi apaticamente, sacrificando il fervore critico individuale, negando la dialettica plurale.

Eppure, costituisce un approccio mentale precario e transitorio, una costruzione logica sovente in errore e pronta con umiltà a correggersi e ricominciare.

Uno strumento fragile, difettoso, irrisorio, di fronte all’infinita complessità d’ogni scenario, microscopico e macroscopico.

Dev’essere tuttavia chiaro che l’arroganza di cui la Scienza viene ammantata, l’intolleranza di cui è rivestita, non sono farina del sacco dei grandi geni, come Einstein per esempio.

È la politica infame che la deturpa, è il sistema economico che la strumentalizza: associata al terrorismo mediatico, s'è tramutata nella principale risorsa da utilizzare al fine d'orientare i comportamenti sociali e economici.

(come un tempo era il precetto religioso, ormai privo d’effetti nell’occidente ateo)

Ritengo dunque che il contrasto all’uso adulterato della Scienza sia oggi il principale fronte di guerra di chi ami la libertà e la responsabilità personale.

Questa è la ragione per cui ritorno spesso sull'argomento.

Basterebbe solo un po’ di corretta divulgazione, la diffusione della consapevolezza del mistero insondabile in cui siamo immersi.

La Scienza umana è solo il pallido bagliore che ci segnala l’estensione infinita delle zone oscure.

VITO BORRELLI


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