Critiche arrivano dai partiti di maggioranza e, tra gli altri, dal responsabile economico della lega, Alberto Bagnai, dalla presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli e dal vicepresidente della Camera (Fdi), Fabio Rampelli. Getta acqua sul fuoco il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli che parla di 'nuova normalità': "anche con il rialzo odierno della Bce - afferma - il tasso resta uno dei più bassi della storia d'Italia" che ha visto fino "al 19,5% del tasso di sconto".
La Banca centrale è consapevole che l'economia sta rallentando, tanto che ha dovuto tagliare "significativamente" le previsioni sulla crescita. Il Pil dell'Eurozona salirà dello 0,7% nel 2023 (invece dello 0,9% previsto a giugno), dell'1,0% nel 2024 (a giugno era l'1,5%) e dell'1,5% nel 2025 (invece dell'1,6%). Ma a Francoforte non è scattato nessun allarme: non ci sarà nessuna grave recessione, al massimo una stagnazione per qualche trimestre. Niente di preoccupante insomma, anche perché l'occupazione resta molto forte e la scommessa è che gli stipendi sosteranno la ripresa, soprattutto con l'inflazione in calo. Per adesso, insomma, l'appuntamento con il rimbalzo è solo rimandato al 2024.
ANSA
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