Niger : attacchi dei ribelli islamisti

 Dopo il colpo di Stato, anche i gruppi jihadisti contribuiscono a peggiorare la situazione in Niger. Numerosi soldati nigerini e militanti islamisti sono rimasti uccisi in un recente scontro armato. Secondo gli analisti si tratta della settima offensiva organizzata dai gruppi armati estremisti da quando è avvenuto il golpe dello scorso 26 luglio.


La soluzione militare per riportare l'ex presidente Mohamed Bazoum al potere rimane in sospeso, mentre si susseguono numerose riunioni a ogni livello. La Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, ECOWAS, si trova comunque molto divisa mentre sul campo continuano le violenze.


Si tratterebbe dell'ennesima imboscata. Secondo il Ministero della Difesa, un distaccamento delle forze armate nigerine è stato attaccato mentre stava pattugliando la zona tra Boni e Torodi, località vicine al pericoloso confine con il Mali. Il bilancio provvisorio è di 17 soldati uccisi e venti feriti. Durante lo scontro a fuoco sarebbero stati uccisi anche più di 100 terroristi. Una cifra difficile da verificare, come le dinamiche della stessa imboscata.


C'è chi pensa che quello di ieri sia stato invece un attacco diretto da parte di centinaia di militanti islamici che vogliono sfruttare la crisi per avanzare verso la capitale Niamey, probabilmente per chiedere un aiuto militare. Il nuovo primo ministro della giunta in Niger, Aly Lamine Zane, è stato ricevuto martedì dal presidente del Ciad Max Deby, colui che sembra avere un ruolo principale in questi negoziati.

RSI.CH


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