LA SCIENZA DI OGGI AL SERVIZIO DEI GRANDI PLAYER INDUSTRIALI di Vito Borrelli

 È in atto un tentativo equivoco di cambiare i connotati alla Scienza, stravolgendo il paradigma galileiano. Non si fonda più sulle “sensate esperienze e le necessarie dimostrazioni” ma sul “consenso” degli studiosi, o ritenuti tali.

(lo ascoltavo stamattina alla radio in merito alla genesi antropica del fenomeno climatico)

Sarà dunque considerata alla stregua di verità ufficiale quella teoria che avrà il maggior numero di fiancheggiatori, non più quella che resta confermata dalla sperimentazione e genera predizioni che s’avverano.

I più non sono in grado di valutare il pericolo d'una tal regressione culturale, di tal ritorno all'epoca dei dogmi.

Il fatto è che l’esito controllato d’una verifica sperimentale non è falsificabile, mentre il consenso è manipolabile.

È manipolabile in quanto la ricerca è appannaggio dei grandi player industriali, il finanziamento proviene da società private che perseguono i propri scopi.

E che detengono gli strumenti dell’accreditamento, ovvero le riviste scientifiche che promuovono gli studi effettuati.

La Finanza globale s'arroga così il ruolo di custode dell'ortodossia, com'un tempo era la Chiesa.

Le grandi conquiste della scienza sono invece storicamente avvenute sempre in opposizione al conformismo dominante, anche ai tempi di Galilei.

E le teorie più avvalorate sono state bellamente confutate da nuove acquisizioni di conoscenza. 

Come succede di questi tempi in campo cosmologico, a seguito delle esplorazioni del telescopio spaziale James Webb.

VITO BORRELLI


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