Tanta stampa, al solo fine di denigrare Putin, pareva quasi che facesse il tifo per Prigozhin.
Non ci ha sorpreso. È un’informazione al servizio dei circoli filoatlantici guerrafondai, alimentati dal complesso militare-industriale.
E tuttavia, anche numerosi amici di Facebook, privi d'interessi particolari, sperando nella crisi della Federazione russa, hanno intravisto nei mercenari della Wagner lo strumento d'un auspicabile ribaltamento.
Follia!
Dietro Prigozhin è schierato un movimento iper-nazionalista, autoritario, che incolpa gli attuali dirigenti del Cremlino d’esser troppo moderati nell’uso dei dispositivi di guerra. Userebbe volentieri l’arma nucleare e non temerebbe il conflitto globale.
Sono constatazioni che destano inquietudini, che mostrano tanta umanità priva di razionalità, vocata al suicidio e all’autodissoluzione.
VITO BORRELLI
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