Un altro capitolo della saga orwelliana della Pandemenza. Tre ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità elaborano un complesso studio retrospettivo sui vaccini covid a Mrna invitando a rivedere il rapporto rischi-benecifici e, neanche troppo velatamente, a sospendere le vaccinazioni di massa. Lo studio viene inviato a una rivista svizzera, "Pathogens", sottoposto a revisione paritaria e pubblicato a firma dei ricercatori. L'Istituto, accortosi che inspiegabilmente, nonostante tutto, persino tra le sue mura qualcuno è ancora in grado di pensare da solo, pubblica un comunicato in cui dice: "l’articolo riporta esclusivamente l’opinione personale degli autori e non rappresenta in nessun modo la posizione dell’Istituto Superiore di Sanità". Ribadendo con estrema chiarezza che, nei tempi in cui la salute pubblica è ridotta ad assett economico e "la medicina si è alleata con la finanza" (parole di Draghi al G20 di Roma), la scienza è solo quella che impone Pfizer. Il resto è "opinione personale", nonostante venga dai ricercatori di una delle massime istituzioni sanitarie italiane, sia stata sottoposta a rigorosi meccanismi di revisione e venga pubblicata su una prestigiosa rivista internazionale. Ieri ho avuto il privilegio di parlare al telefono con uno degli autori dello studio, era allibito (e discretamente incazzato) perché lo studio pubblicato si basa su settimane di lavoro ed è sua volta il risultato dell'analisi di decine di altri studi internazionali. Dunque, prima di fare qualsiasi genere di replica, sarebbe stato necessario leggerlo e leggere gli studi studi su cui si è basato. Ma questo è il modo in cui funzionava prima della scienza-spettacolo di Pfizer e Cecchi Paone.
Adalberto Gianuario.
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