LA CORTE COSTITUZIONALE NON DIFENDE I CITTADINI DAL POTERE DI BIG PHARMA

La decisione della Corte Costituzionale di respingere tutti i ricorsi contro l’obbligo vaccinale è tanto scontata quanto grave. 

Non c’era molto da illudersi sulla volontà di questo organo di smentire un orientamento pesantemente avvallato dalle altre istituzioni repubblicane e dal mainstream. Ma è comunque grave che, in un momento storico in cui anche i più folli desideri personali vengono trasformati in diritti inalienabili, non sia stato riconosciuto neanche una minima tutela al diritto di decidere sull’obbligatorietà dei trattamenti sanitari. Neanche il riconoscimento degli assegni familiari concessi perfino ad assassini e stupratori. In questo modo chi ha osato rifiutare il vaccino viene “punito” in modo esemplare. 

Questo apre un pericolosissimo varco alla dittatura scientista e sanitaria che sempre più spesso copre gli interessi delle multinazionali del farmaco. La difesa dei diritti dovrebbe sempre proteggere le parti più deboli rispetto ai poteri forti. Ma così non è stato, neanche in minima parte. Ora è il Parlamento che dovrebbe riempire un vuoto legislativo e strutturale dello Stato italiano che, con strutture pubbliche accreditate e controllate democraticamente, dovrebbe essere in grado di rivendicare la nostra sovranità tecnologica e sanitaria, per difendere i cittadini italiani dal potere di Big Pharma.

GIANNI ALEMANNO


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