Iran : proseguono le manifestazioni contro il regime nazislamista, rivolta in un carcere , morti e feriti

 Scontri e un incendio sono scoppiati nel famigerato carcere di Evin a Teheran, dove sono rinchiusi i detenuti i prigionieri politici e dove, secondo quanto si è appreso dopo il suo fermo avvenuto il 28 settembre, si troverebbe anche un'italiana. Gli scontri e le fiamme avrebbero causato quattro morti e almeno 61 feriti, secondo le fonti ufficiali.


Centinaia di arrestati durante le proteste che hanno infiammato l'Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini sono rinchiusi in questo carcere, dove secondo le organizzazioni non governative per i diritti umani è anche usata la tortura.


Secondo l'ONG basata a Oslo, Iran Human Rights, "è stata udita un'esplosione". In un video diffuso dal canale social "1500tasvir" si sentono persone che urlano "morte al dittatore". Altre fonti affermano che l'incendio è divampato dopo una rivolta che ha interessato una sezione del carcere. Testimoni hanno detto che si sono uditi spari e gruppi di persone si sono radunate nei pressi della prigione urlando slogan.


Stando a testimoni, nel carcere sono state udite esplosioni e colpi d'arma da fuoco. La polizia ha sparato gas lacrimogeni anche contro le famiglie degli attivisti e degli studenti arrestati durante le proteste che dalla morte della giovane Mahsa Amini agitano il Paese. Famiglie che si erano radunate intorno alla prigione. La polizia ha intanto bloccato le strade di accesso al carcere.


Washington: "Teheran responsabile incolumità degli americani"

Il Dipartimento di Stato USA ha dichiarato domenica che l'Iran è responsabile della sicurezza degli americani detenuti nella prigione di Evin, dopo gli incendi e gli scontri scoppiati nella struttura carceraria di Teheran. "L'Iran è pienamente responsabile della sicurezza dei nostri cittadini detenuti ingiustamente, che dovrebbero essere rilasciati immediatamente", ha scritto su Twitter il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, aggiungendo che Washington stava seguendo i rapporti su quanto sta avvenendo "con urgente priorità".

fonte RSI.CH


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