Unione Europea " fuori tempo massimo " ( di Alessandro Volpi )

 Fuori tempo massimo. L'Unione europea sta ancora discutendo di mettere un tetto al prezzo del gas russo; si tratta di una misura che rischia di essere fuori tempo massimo e, ormai, pericolosa per l'Europa stessa. Nel giro di pochi mesi le esportazioni russe in Cina hanno raggiunto un valore superiore ai 10 miliardi di dollari al mese, con una tendenza ad un'ulteriore rapida crescita, in grado di sostituire almeno in parte le destinazioni europee. Nella stessa direzione si muove l'aumento delle esportazioni petrolifere russe verso l'India, il Sudafrica e persino il Brasile che, con Petrobras, potrebbe decidere di utilizzare il petrolio cinese, acquistato a prezzi convenienti persino rispetto allo stesso greggio carioca. Questi paesi, peraltro, stanno, con estrema sollecitudine, immaginando un sistema di pagamenti che tagli fuori euro e dollari. Al tempo stesso, Putin ha ormai capito che qualsiasi dichiarazione su un possibile taglio dei rifornimenti russi all'Europa fa scattare le speculazioni al rialzo dei prezzi energetici, con chiari vantaggi per l'economia russa. Dunque, ipotizzare ora un tetto significa andare incontro al blocco delle forniture russe, che stanno già trovando vie alternative, a cominciare dal petrolio, più facilmente spostabile, e stanno garantendo prezzi sempre più alti ai produttori. Nonostante tutto questo, Draghi cita il Fondo Monetario per dire che la Russia perderà l'8,5% di Pil e dunque sarà più facile la sua resa. Forse Draghi e l'ineffabile Johnson, che invita l'Occidente a non mostrarsi stanco, dovrebbero cominciare a eliminare gli strumenti della speculazione prima di pensare a improbabili calmieri in un mondo dove i grandi consumatori di energia sono in buona misura fuori dall'Europa.

ALESSANDRO VOLPI


Commenti