Elezioni legislative francesi : disfatta del presidente Macron , il Rassemblement National di Marine Le Pen decuplica il numero di seggi

Il presidente francese Emmanuel Macron perde la maggioranza assoluta nel Parlamento. Questi i primi dati delle proiezioni nel secondo turno delle Legislative. La sua coalizione Ensemble! è lontanissima dalla maggioranza assoluta necessaria per governare, 289 seggi. Nel primo mandato aveva 341 deputati, oggi ne ha tra 205 e 235. È tallonato da Nupes, la coalizione di sinistra (170-190 seggi). Il successo più vistoso è quello di Marine Le Pen, rieletta, che riesce a decuplicare il numero di deputati: erano 8, saranno fra 80 e 95, terza forza del Paese. La prima ministra francese Elisabeth Borne è stata eletta parlamentare con il 52,46% dei voti contro un candidato Nupes-Lfi mentre diversi esponenti vicini al presidente, tra cui Richard Ferrand, presidente dell'Assemblea nazionale, il ministro della Salute, Elisabeth Bourguignon e la ministra della Transizione Ecologica, Amélie de Montchalin, sono stati battuti. Elisabeth Borne, che ha preso la parola domenica sera, ha affermato che la situazione "inedita" creata dal voto "rappresenta un rischio per il nostro Paese viste le sfide che dobbiamo affrontare, sia sul piano nazionale che internazionale". Il voto "dovremo rispettarlo e trarne le conseguenze" ha aggiunto la Borne, lanciando un appello alle forze politiche "di buona volontà" a "unirsi" e a lavorare per "costruire una maggioranza d'azione" per il paese, costruendo dei "compromessi". Jean-Luc Mélanchon, leader dell'alleanza di sinistra "Nupes", ha subito affermato che "la sconfitta del partito del presidente è totale" e "che non ci sarà nessuna maggioranza". L'ha definito un "fallimento elettorale e morale". "Noi - dice - non rinunciamo all'ambizione di governare il Paese" "Siamo riusciti ad eleggere un gruppo molto forte di deputati all'Assemblea, che d'ora in poi sarà ancora più nazionale. Sarà di gran lunga il più numeroso della storia della nostra famiglia politica". Lo ha detto Marine Le Pen, commentando i risultati delle elezioni mostrando soddisfazione per aver reso "Emmanuel Macron un presidente di minoranza". "Faremo un'opposizione ferma, senza connivenze, ma responsabile", perché "il nostro solo interesse è quello della Francia", ha aggiunto. Per la portavoce del governo francese, Olivia Grégoire, la mano del Governo "è tesa a tutti quelli che vogliono portare avanti il Paese". "Chiedo un senso di responsabilità da parte di tutti, dobbiamo per evitare una situazione di stallo", ha dichiarato a France 2 il ministro dell'Economia Bruno Le Maire, auspicando "dialogo", "ascolto", "presa in considerazione" delle idee di "degli uomini e delle donne che si trovano nel progetto del Presidente della Repubblica". Macron avrà vita dura a dialogare sulle riforme con avversari così determinati. Entrambi - Mélenchon e Le Pen - hanno fatto in questi anni dell'anti-macronismo la loro cifra principale. Gli analisti sono concordi sul fatto che Macron possa rivolgersi unicamente alla destra tradizionale, gli ex neogollisti che fino a 10 anni fa sono stati sempre uno dei due poli che si alternavano al potere della Quinta Repubblica e sono ridotti oggi a quarta forza in parlamento (60-75 seggi), per la prima volta dietro all'estrema destra. Ma soltanto qualcuno dei dirigenti del partito, come Jean-François Copé, ha evocato domenica sera un "patto di governo" con i macronisti in difficoltà RSI.CH

Commenti