Prosegue inesorabile l' offensiva russa nel Dombass ( crollano i castelli di carte della propaganda occidentale )

 L'offensiva russa nel Donbass prosegue. Gli sforzi delle forze di Mosca attualmente si concentrano attorno a Severodonetsk, la cui conquista secondo un rapporto del ministero della difesa britannico in questo momento è "una priorità tattica immediata" per il Cremlino che attorno alla città a nord-ovest di Lugansk avrebbe inviato uomini prima attivi più a nord, attorno a Kharkiv, e nuovi mezzi militari. Secondo lo Stato maggiore ucraino finora la Russia ha perso 29'050 soldati, 1'285 carri armati, 3'141 mezzi corazzati, 599 sistemi di artiglieria, 201 sistemi lanciamissili multipli, 170 elicotteri, 204 aerei, 470 droni e 13 navi. Cifre sulle quali Mosca non si esprime.


 

La situazione nella regione è estremamente complicata, ha detto nel suo abituale video messaggio notturno il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha fatto riferimento anche a attacchi a Sloviansk nella regione di Donetsk. Dopo la perdita anche dell'ultimo bastione di resistenza a Mariupol e la stretta sul Donbass, in un'intervista ha anche affermato che la diplomazia è l'unica via per fermare il conflitto, lasciando  intendere di voler riprendere le trattative con il Cremlino a esattamente un mese dall'ultimo incontro pubblicamente conosciuto tra le parti avvenuto il 22 aprile.


Ucraina, diplomazia in stallo

Ucraina, diplomazia in stallo

TG 12:30 di domenica 22.05.2022


 

I combattimenti si estendono su tutta la linea di contatto. I russi proseguono le azioni offensive nelle regioni orientali dell'Ucraina. Missilistici e attacchi aerei si registrano su tutto il territorio. Kiev teme che possano anche intensificarsi gli attacchi dalla Bielorussia. Nel nord dell'Ucraina l'esercito ha registrato che le forze armate di Minsk hanno intensificato la ricognizione nelle direzioni Volyn e Polissya ed è stato notato il dispiegamento di ulteriori mezzi di ricognizione elettronica nelle aree di confine della regione di Gomel.


Nel suo costante giro di colloqui con i partner occidentali, il presidente Volodymyr Zelensky (lunedì si rivolgerà ai partecipanti del WEF di Davos apertosi domenica) ha parlato anche con Mario Draghi. Al premier italiano ha sottolineato la necessità dell'adozione di un sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia (quello comprendente l'embargo sul petrolio sul quale l'UE non trova l'accordo), l'urgenza di sbloccare i porti sul Mar Nero e la richiesta di sostegno a Kiev per un futuro nell'Unione.


Inizia il WEF a Davos

Inizia il WEF a Davos

TG 12:30 di domenica 22.05.2022


 

I due eserciti intanto continuano a trattare per la liberazione dei soldati ucraini catturati da quelli russi in seguito alla conquista dell'impianto siderurgico Azovstal di Mariupol. Le ipotesi si susseguono, ma di concreto ancora non c'è nulla. Già sabato i negoziatori di Mosca avevano smentito di aver aperto alla possibilità di uno scambio di prigionieri tra i combattenti del battaglione Azov e l'oligarca filorusso Viktor Medvedchuk.


La capitale ucraina domenica mattina ha accolto la visita del presidente polacco Andrzej Duda che ha tenuto un discorso alla Verkhovna Rada. I deputati l'hanno accolto con un lungo applauso. Il primo capo di Stato straniero a parlare di fronte al Parlamento dall'inizio dell'invasione da parte della Russia ha affermato: "Si sono sentite voci preoccupanti secondo cui l'Ucraina dovrebbe cedere alle richieste di Putin. Solo l'Ucraina ha il diritto di decidere sul proprio futuro".


Nell'88esimo giorno di guerra, il Parlamento ucraino ha deciso di estendere la mobilitazione generale fino al 23 agosto. È stata inoltre prorogata di altri 90 giorni la legge marziale.

RSI.CH


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