Camion fermi in tutta Italia per il caro carburanti

 Presidi da Nord a Sud. Le associazioni di categoria già da settimane richiamano l'attenzione delle istituzioni su una escalation preoccupante della tensione tra gli operatori del settore. Una rabbia che non ha messo molto a tradursi in azioni concrete. Le prime manifestazioni si sono registrate in Sicilia, per poi estendersi alla Calabria e al resto dello Stivale. Dalle mobilitazioni di Palermo e Caltanissetta ai sit-in degli svincoli dell'A2 di Gioia Tauro e di Rosarno fino alla sfilata dei camionisti sulle strade statali pugliesi di Lecce e Taranto. Lungo tratti autostradali della Campania vi sono blocchi mobili di camionisti, altri presidi sull'A1, nei pressi delle barriere di Napoli Nord e sull'A30 Caserta-Salerno, alla barriera di Mercato San Severino (Salerno). Nel Barese, invece, si registrano proteste sulla statale 96 e nella zona industriale di Altamura, ma venerdì è annunciata alle porte di Bari. Nel foggiano un autista che manifestava sula statale 16 è stato accoltellato da un automobilista, per fortuna senza gravi conseguenze. Ma le proteste sono arrivate Ravenna dove il transito è bloccato verso la zona industriale e il porto.



Caro carburante, camion e furgoni fermi in tutta Italia

Rischi per gli approvvigionamenti. Secondo il presidente della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola impresa), Dario Costantini, che ha incontrato il viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli, l'aumento vertiginoso del prezzo del gasolio è "diventato insostenibile: per ogni veicolo si calcolano circa 13 mila euro l'anno di maggiori costi e per i mezzi a metano il rincaro è ancora più marcato". Nel frattempo la protesta sta causando disagi agli approvvigionamenti. Preoccupazione viene espressa in tal senso da Confesercenti, per l'impatto delle proteste sul settore alimentare, la produzione e i prezzi della filiera. I blocchi "rischiano di impattare, in meno di quanto si possa pensare, sulla produzione e sui prezzi della filiera dell'alimentazione", ha dichiarato Daniele Erasmi, presidente di Fiesa Confesercenti.


Convocato un tavolo al Mims. Le regioni e parte del mondo politico si sono mobilitate per chiedere un intervento urgente e decisivo del governo, mentre il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha dichiarato che l'esecutivo è pronto a rivedere il Pnrr in base all'impatto dell'aumento dei costi dell'energia. Ma al momento queste rassicurazioni non sono sufficienti a placare la rabbia della categoria che attende misure concrete. Un tavolo è stato convocato proprio per questo pomeriggio con tutte le rappresentanze sindacali al Mims. 


Sciopero del tpl. Intanto, domani 25 febbraio, a gettare ulteriore benzina sul fuoco, è stato proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale della durata di 24 ore (dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio), indetto dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna e Faisa Cisal, mentre le organizzazioni sindacali Fast Confsal e Confail Faisa ne hanno indetto un altro, sempre a livello nazionale, della durata di 4 ore (dalle 8.30 alle 12.30). 


Roberto Barone

TUTTOTRASPORTI.IT


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