Inutile accanimento contro i renitenti al " Benefico Fluido...." ( di Vito Borrelli )

 È davvero paradossale il peso di zavorra che è assegnato ai renitenti al vaccino, dimensionabili al 10% della popolazione: il loro contributo alla diffusione del contagio s’avvia a esser sempre più trascurabile.

La percentuale (oggi intorno all’85%) di chi, il vaccino, l’ha assunto docilmente è superiore agli obiettivi iniziali: gli strateghi della Sanità prefiguravano la vittoria sulla pandemia col raggiungimento dell’80%. 

Che avrebbe garantito la chimerica indennità di gregge.

Sembra anche irragionevole, quest’accanimento verso i no-vax. 

Per il fatto che è insensato pretendere l’estensione della somministrazione alla totalità delle comunità: una quota parte di contrari irriducibili, per svariati motivi, era ed è prevedibilmente fisiologica.

Dunque, siccome gli atteggiamenti del mondo mediatico/istituzionale non si manifestano a casaccio ma sono il frutto di raffinate tecniche comunicative adottate nei pensatoi occulti, occorre porsi qualche domanda.

Perché attribuire a questi pochi la capacità di mettere in crisi l’intera operazione di contrasto al covid? Accompagnandolo con vergognose colpevolizzazioni, stigmatizzazioni, emarginazioni sociali e lavorative?

Io, una risposta semplice me la do: tutto ciò vuol realizzare il mascheramento del grave flop vaccinale su alcuni fronti prestazionali.

Precisamente sulla durata sorprendentemente breve della protezione, sull’inefficacia nei confronti dell'infezione, sull'inaffidabilità al cospetto delle mutazioni (che forse, come sostengono alcuni autorevoli studi, è lo stesso siero a indurre, specialmente per campagne squilibrate sui territori).

Una strategia costruita, quindi, per nascondere le responsabilità delle aziende farmaceutiche, colpevoli per una difettosa sperimentazione che non ha messo in luce quei notevoli fattori di crisi.

La ricerca forsennata dei capri espiatori.

Preoccupa tuttavia che a tener bordone a bigpharma siano i nostri governanti.

VITO BORRELLI


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