Una Corte d’appello federale ha permesso al Texas di ripristinare una legge che vieta la maggior parte degli aborti in questo stato americano, due giorni dopo il blocco di questo testo controverso, secondo quanto riportano i media Usa.
La legge rappresenta il centro di un vero braccio di ferro tra la Casa Bianca democratica di Joe Biden e lo stato del sud, a guida repubblicana che in questi mesi si è distinto anche per altre misure dello stesso indirizzo.
L’agenda del governatore Greg Abbott e del Partito Repubblicano prevede infatti non soltanto la soppressione del diritto di aborto, osteggiata dal presidente Biden e dal Dipartimento di Giustizia che ha presentato una denuncia contro il Texas per violazione della Costituzione. Ai primi di settembre è entrata in vigore anche una legge locale che consente ai texani di portare pistole senza licenza o addestramento. Oltre a sostenere in Parlamento un disegno di legge locale che quasi triplica la precedente spesa statale per la sicurezza delle frontiere, che contribuirà alla costruzione di un muro di confine che il texas si finanzierà da sé. Idee molto vicine alla gestione Trump, più che a questa Casa Bianca.
Ma a spiccare è sopratutto questa legge ultra restrittiva, entrata in vigore il 1° settembre, che vieta l’aborto una volta rilevato il battito cardiaco dell’embrione, intorno alle sei settimane di gravidanza, quando la maggior parte delle donne non sa ancora di essere incinta.
ASKA NEWS
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