Shael : le forze militari francesi uccidono capo terrorismo islamista

 Il capo del gruppo jihadista Stato Islamico nel Grande Sahara (ISGS), Adnan Abou Walid al-Sahrawi, è stato ucciso dalle forze francesi. Lo ha annunciato il presidente francese, Emmanuel Macron, su Twitter. "Questo è un altro grande successo nella nostra lotta contro i gruppi terroristici nel Sahel", ha detto Macron. L'Isgs è considerato il responsabile della maggior parte degli attentati nell'area a cavallo dei confini tra Mali, Niger e Burkina Faso.  Ogni volta, decine - o addirittura centinaia - di assalitori, su motociclette o pick-up, sono riusciti a colpire i loro obiettivi in modo perfettamente coordinato. Dopo aver annientato i loro avversari e preso le loro armi, si disperdono in piccoli gruppi nel deserto. Sono degli inafferrabili squadroni della morte, che hanno fatto del loro leader, il jihadista più temuto e ricercato della regione. al-Sahrawi era nato nel 1973 a Laâyoune, in Marocco, zona contesa del Sahara occidentale, da una ricca famiglia di commercianti fuggita poi in Algeria. Da giovane si era unito al Fronte polisario, poi la laurea in Algeria. Tuttavia, nel 2004, problemi di salute lo hanno colpito e ha cominciato a soffrire di depressione. La religione divenne il suo rifugio. Radicalizzato, si unisce al movimento islamista che cominciava ad emergere nei campi profughi. Nel 2011 era tra i fondatori del Movimento per l'unità e la Jihad in Africa occidentale (Mujao) nella regione di Gao. Dopo la fusione, nell'Agosto 2013, con il gruppo terrorista di Mokhtar Belmokhtar, formò Al-Mourabitoun di cui divenne il capo. Nel 2015 dichiarava la sua fedeltà ad abu Bakr al-Baghdadi. A lui si fanno risalire numerosi attentati, anche ad occidentali, nella 'zona dei tre confini', tanto che il 4 ottobre 2019, gli Stati Uniti hanno offerto a chi avesse fornito informazioni su di lui una taglia da 5 milioni di dollari. -

RAI NEWS


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