A rischio ira popolare questi sedicenti " scienziati e virologi "

 Sarebbe un gran risultato se, alla fine della fiera, la gente indirizzasse sonore pernacchie ai vari Burioni, Bassetti, Pregliasco, Galli e compagnia cantante.

Se qualche magistratura chiedesse loro conto della sicumera, la supponenza, con cui hanno accompagnato, come fosse oro colato, le loro pur legittime opinioni; del fatto che hanno abusato dell’ingenua credulità di tante persone suggestionabili.

Rappresenterebbe una grande operazione di demistificazione.

Sull’idea di Scienza si sta giocando, infatti, una lurida operazione politica, condotta su due piani paralleli.

Da una parte l’apparato mediatico provvede all’esaltazione, alla deificazione, della Scienza (il cosiddetto scientismo).

Il che non corrisponde assolutamente all'essenza propria del fenomeno scientifico, essenzialmente antidogmatico, intrinsecamente inadeguato a fornir ‘Conoscenza’. 

Utile, sì, per replicar meccanismi e sfruttar proprietà (la tecnologia), e tuttavia scaturigine di domande assai più che di risposte, di dubbi assai più che di certezze.

Dall’altra parte è conseguita l’appropriazione e la gestione del brand “Scienza-Mito” da parte delle elites organizzate.

Sicché, queste:

- attraverso il finanziamento selettivo della ricerca, la sua finalizzazione aprioristica, l’accreditamento presso Enti teleguidati, la pubblicità e la certificazione di Riviste specializzate di proprietà, la costruzione organizzata del ‘consensus’ in luogo dell’evidenza sperimentale;

- in ragione dell'infinita complessità della natura, con i suoi eventi e le manifestazioni irriducibili alla modellazione, che consente una molteplicità d'interpretazioni, tutte incomplete, ma supportate da procedure tecnicamente plausibili per quanto tendenziose;

hanno la possibilità di pompar teorie, orientarne gli esiti, di consolidare alcune credenze, di forzare le strategie planetarie.

Occorre pertanto diffidare di tutti quei personaggi pubblici che premettono sistematicamente ‘ce lo dicono gli scienziati’.

O sono mediocri babbei, o marionette mosse da mani invisibili.

VITO BORRELLI


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