In Birmania altre 80 vittime per la feroce repressione della giunta militare

 In Myanmar sono 80 le persone uccise dalle forze di sicurezza nel corso delle proteste che si susseguono dopo il colpo di stato dei militari del 1° febbraio. 19 condanne a morte, di cui 17 in contumacia Nel Paese 19 persone sono state condannate a morte per l'uccisione di un soldato: sono le prime sentenze, le prime condanne alla pena capitale dopo il golpe con cui il 1° febbraio la giunta militare ha rovesciato il governo civile di Aung San Suu Kyi. Secondo quanto riferito dal portale Eleven media, 17 degli imputati sono stati condannati in contumacia e sono ricercati per l'omicidio, avvenuto presumibilmente alla fine di marzo in un distretto di Yangon dove i militari avevano decretato la legge marziale. Il canale pubblico Mrtv, ora controllato dalla giunta, ha diffuso ieri le fotografie dei due detenuti arrestati.  Centinaia di vittime  Ieri era di 614 il bilancio le vittime civili in Myanmar, uccise durante le proteste e negli scontri. Lo riporta sul suo sito web l'organizzazione Assistance Association for Political Prisoners (Aapp), secondo cui le persone arrestate sono state 2.857 mentre quelle condannate 52. -

RAI NEWS

foto da Wikimedia


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