Covid : l' ISS per il rafforzamento delle misure di contenimento

  Nel nostro Paese, così come nel resto d’Europa (in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania sopra il 20%), c’è una circolazione sostenuta della cosiddetta “variante inglese” del Covid-19, “che probabilmente è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi”. Da qui la necessità di “monitorarne attentamente la prevalenza deriva dalla sua maggiore trasmissibilità rispetto al virus originale. Un attento monitoraggio ci consentirebbe, assieme al rafforzamento delle misure di mitigazione, di contenere e arginare gli effetti della nuova variante mentre si prosegue con le vaccinazioni, che restano comunque efficaci anche contro il virus mutato”. Queste le conclussioni alle quali giunge la prima relazione tecnica dell’ISS sulla “variante inglese” del virus Sars-CoV-2.


A livello nazionale la stima di prevalenza della cosiddetta “variante inglese” del virus Sars-CoV-2 è pari a 17,8%, precisa nel suo studio l’Istituto superiore di sanità (che nei prossimi giorni ripeterà l’indagine, per verificare la velocità di diffusione della nuova variante). Per lo studio è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. I campioni analizzati sono stati in totale 852 per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome, ripartiti in base alla popolazione.Il risultato medio, sottolinea l’Iss, è in linea con quello di altre survey condotte in Europa. Il range di prevalenze sembra suggerire una diversa maturità della sub-epidemia determinata probabilmente da differenze nella data di introduzione della variante stessa. È presumibile pertanto che tali differenze vadano ad appiattirsi nel corso del tempo.“Il virus muta continuamente e sono già state isolate centinaia di varianti, – afferma lo studio – anche se la maggior parte di queste non cambia le caratteristiche del virus. La vigilanza deve restare alta però per individuare, come viene già fatto, quelle che potrebbero peggiorare la situazione in termini di trasmissibilità, sintomatologia o sensibilità nei confronti di vaccini e anticorpi, tenendo presente che questi ultimi possono essere comunque modificati per adeguarli alle versioni più pericolose”.

ASKA NEWS


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