LE CIFRE DELLA FALLIMENTARE AZIONE DEL MINISTRO LAMORGESE IN RELAZIONE AL CONTROLLO DELLE FRONTIERE

 I flussi migratori sono in aumento, al 15 novembre sono arrivati circa 32mila persone delle quali il 38,7% sono tunisini. Sono i numeri riferiti dalla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, in audizione alla Commissione Affari costituzionali alla Camera. Lamorgese ha anche spiegato che "gli arrivi si verificano nel pieno dell'emergenza Covid, il che è un fattore di complicazione per tutti gli Stati i e in particolare per i Paesi che sono maggiormente esposti alla pressione migratoria. E, riferendo che"attualmente abbiamo 5 navi quarantena lungo le coste della Sicilia con a bordo 2.730 persone", ha aggiunto: "la pandemia ha reso sicuramente tutte le operazioni più complicate. La Croce Rossa è stata coinvolta per tutte le attività di assistenza per coloro che sono in regime di quarantena. Tutti i migranti sono stati sottoposti a screening sanitario con tamponi. Purtroppo anche a causa dei ripetuti periodi di quarantena, laddove risultasse un positivo all'interno di in un gruppo, abbiamo dovuto trattenerli sulla nave anche oltre il periodo di 14 giorni con grave insofferenza e situazione di atti di lesionismo". Necessarie solidarietà e redistribuzione Ue Il fenomeno migratorio ha delle "implicazioni globali e multilivello che rendono imprescindibile la collaborazione tra Stati. E' cruciale il ruolo che assume l'Ue". Il lavoro della commissione europea "ancora non vede quegli aspetti di riforma di Dublino da noi auspicati. Lo sforzo negoziale dell'Italia punta a meccanismi di solidarietà e di redistribuzione obbligatoria. E' necessario che ci sia una solidarietà da parte di tutti gli Stati europei nei confronti degli Stati come il nostro, di primo approdo", ha dichiarato la ministra dell'Interno nel corso di un'audizione sul decreto Immigrazione di fronte alla commissione Affari costituzionali della Camera. "C'è ora il Patto per l'asilo che vorrebbe superare Dublino, ma non mi soddisfa assolutamente e non soddisfa i Paesi di primo approdo. Ci sono degli aspetti che stiamo portando avanti come nostra trattativa", ha detto la ministra dell'Interno.  "Vedo difficile - ha aggiunto - che si possa concludere qualcosa aldilà delle linee generali, sui singoli aspetti c'è bisogno ancora di trattative serrate da parte dei Paesi europei". In merito alle ricollocazioni, il ministro ha specificato che "l'88% è stato effettuato all'esito dell'accordo di Malta". Da inizio anno arrivati 3.500 minori soli Cresce il numero dei minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia: "dall'inizio dell'anno a ieri erano circa 3.500",  ha detto il ministro dell'Interno."L'obiettivo è quello di assicurare a questi soggetti particolarmente vulnerabili una adeguata protezione, ha sottolineato. "Dal 29 ottobre abbiamo attivato 658 nuovi posti finanziati dal Fondo nazionale per le politiche di asilo, che vanno ad aggiungersi ai posti già esistenti portandone il totale a 4.437". Incentivare i canali di migrazione regolari  "A livello di governo sarebbe opportuno incentivare canali di migrazione regolari. Incrementare i canali legali di accesso al nostro paese riduce l'attrattività di canali illegali e diminuisce il peso delle reti criminali dedite al traffico di esseri umani'', o ha dettola ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese. Difficile impedire 'sbarchi fantasma' "Quello dei cosiddetti 'sbarchi fantasma' è un fenomeno difficile da impedire",ha detto Lamorgese. "L'unica strada anche a livello europeo è quella di concentrare gli sforzi sulle partenze e sui Paesi di origine dei flussi, migliorandone le condizioni di vita", ha aggiunto.  "In certe situazioni - ha spiegato il ministro - non abbiamo segnalazioni di avvicinamento e quando le imbarcazioni vengono intercettate dalla rete di sorveglianza marittima od aerea prevale giustamente l'obbligo, sancito dal diritto internazionale del mare, di soccorrere i migranti e di metterli in sicurezza: non ha senso parlare di divieto di sbarco. E' un fenomeno, quello degli sbarchi autonomi,  che c'è sempre stato, anche negli anni passati". 2.988 rimpatri effettuati, 1.564 in Tunisia "Quello che ho rappresentato in Europa è quello di intervenire sui Paesi di partenza, cercando di migliorarne le condizioni di vita, in modo da evitare queste partenze che non sono controllate in maniera adeguata. Anche su questo abbiamo fatto una proposta alla Tunisia, che è di collaborare segnalando con un 'alert' ai nostri assetti navali e aerei, comunicando eventuali partenze fuori dalle acque tunisine per dare modo alle autorità competenti di recuperare i migranti:una volta arrivati procediamo ai rimpatri", ha detto la ministra dell'Interno. "Ad oggi, nonostante le difficoltà legate al blocco dei voli durante il lockdown, sono stati effettuati 2.988 rimpatri, 1.564 dei quali verso la Tunisia. La maggior parte di questi - circa 1.200 - sono stati fatti dopo l'accordo sottoscritto con le autorità tunisine per alcuni voli aggiuntivi",  ha reso noto Lamorgese. Cinque navi quarantena con 2.730 persone  ''Attualmente abbiamo 5 navi quarantena  lungo le coste della Sicilia con a bordo 2.730 persone''. Lo ha detto  il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, in audizione in  Commissione Affari costituzionali alla Camera, nell'ambito dell'esame  degli emendamenti al decreto sicurezza. -

RAI NEWS


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