SBARCHI CLANDESTINI IN SICILIA : IL GOVERNO RICORRE AL TAR CONTRO L' ORDINANZA DEL GOVERNATORE MUSUMECI CHE DAL CANTO SUO INTENDE PROCEDERE ULTERIORMENTE

 Il Governo ha impugnato l'ordinanza del presidente della Sicilia Nello Musumeci che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull'isola. Lo si apprende da fonti governative, secondo le quali il ricorso è già stato notificato alla controparte e ne è in corso il deposito presso il Tar della Sicilia. Alla base dell'impugnazione la considerazione che la gestione del fenomeno migratorio è competenza dello Stato, non delle Regioni. Nel ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio, nelle persone del premier e del ministro dell'Interno, si sottolinea che il provvedimento regionale che dispone la chiusura dei centri interferisce gravemente sulla gestione del fenomeno migratorio che è materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato. Un provvedimento simile, inoltre, produrrebbe effetti a carico delle altre regioni, chiamate a farsi carico dell'ospitalità dei migranti. Cosa che peraltro già avviene perché, viene sottolineato, sono stati circa 4.000 gli immigrati che nel corso dell'estate sono stati trasferiti dalla Sicilia in altre regioni italiane. Lo stupore dei prefetti In precedenza erano stati i prefetti a criticare l'iniziativa del governatore siciliano: "Suscita stupore l'iniziativa del Presidente della Regione Sicilia, stando a notizie di stampa, di sollecitare le prefetture di quel territorio - pena il possibile deferimento alla Autorità giudiziaria - a dare tempestiva esecuzione alla ordinanza con la quale ha disposto la chiusura di hot-spot e centri di accoglienza migranti", scrivono in una nota i sindacati dei prefetti, Sinpref e Ap, i quali, "senza entrare minimamente nel merito della questione", ricordano che "tali strutture sono operative per l'accoglienza di persone su specifiche disposizioni del Viminale, con il quale solamente vanno pertanto affrontati e risolti possibili motivi di confronto". "Quanto sta accadendo in queste ore - prosegue la nota - con ordinanze, di Presidenti di Regione e Sindaci, contrastanti con direttive e circolari ministeriali, sta ancor maggiormente agitando un quadro normativo complesso in tema di gestione dell'accoglienza degli immigrati, resa oltremodo difficile dalle altrettanto delicate procedure per prevenire la diffusione del Covid. Da sempre i prefetti, come hanno ampiamente dimostrato lavorando in silenzio e sul campo anche in occasione dell'emergenza prodotta dell'epidemia in atto, garantiscono l'unità della Repubblica, raccordando la rete istituzionale a livello territoriale. Per questo, nello spirito di servizio che ne connota ruolo e stile operativo, essi continueranno ad assicurare l'operatività necessaria a superare il delicato momento che il Paese sta vivendo, nonostante le tante carenze in termini di risorse umane che restano da colmare con urgenza".   "In questo contesto - conclude il comunicato dei sindacati dei prefetti - attendono che si definisca con chiarezza chi deve fare cosa, così da evitare, ora e come anche nel recente passato, di 'pagare' con avvisi di garanzia o con inviti a dedurre del Giudice contabile, l'operare per trovare, direttamente sul campo, soluzioni concrete a situazioni emergenziali o di non prevedibile sopravvenienza". Musumeci: la tutela sanitaria spetta a noi "Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi. La Sicilia difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo". Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo l'impugnativa del Governo al Tar della sua ordinanza per la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull'isola. -

RAI NEWS


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