Ed hanno poco da esultare Conte, Di Maio e Zingaretti per quello che considerano un loro " capolavoro ", ovvero l' apparente nazionalizzazione di Autostrade. Prima di tutto, perche' saranno i risparmiatori postali, a dover saldare il conto per l' acquisto del 51% di Autostrade, pagato con le risorse della Cassa Depositi e Prestiti, che ovviamente utilizzera' il risparmio postale. E secondo punto, il 51% delle quote di Autostrade non significhera' affatto il pieno controllo dello stato, ma ci sara' la possibilita' di scalate azionarie da parte di fondi speculativi, statunitensi, australiani e cinesi, aprendo di fatto la svendita delle infrastrutture nazionale a gruppi finanziari stranieri. Terzo punto, i Benetton che rimangono azionisti di Autostrade, esultano perche' hanno rifilato la costosa manutenzione delle infrastrutture autostradali, allo stato , con lavori da effettuare dal costo di oltre 19 miliardi di euro, a carico dello stato e quindi del contribuente. Per questo non si riesce a capire come il Premier Conte, il ministro Di Maio ed il segretario del Pd, possano dire che i pedaggi autostradali saranno diminuiti, semmai e' il contrario, perche' dove li trovera' questi 19 miliardi di euro per effettuare le manutenzioni delle autostrade, se non nelle tasche dei contribuenti italiani?
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