IL FALLIMENTARE MINISTRO AZZOLINA RIESCE A COMPATTARE NELLA PROTESTA PRESIDI, DOCENTI, SINDACATI E GENITORI

– Presidi, genitori e sindacati: tutti contro le linee guida per la riapertura delle scuole a settembre, almeno nella versione contenuta in una bozza che circola da ieri.Dopo aver raccolto le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico e di quello di esperti da lei istituito guidato da Patrizio Bianchi, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sta condividendo le linee con tutte le parti che hanno partecipato al tavolo di lavoro: oggi, alle 15, incontrera i sindacati della scuola; domani, giovedì, saranno chiuse insieme a Regioni ed Enti locali e infine rese note.“Le scuole riapriranno in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale”, aveva specificato Azzolina, ricordando che “per l’avvio del nuovo anno abbiamo già proposto la data del 14 settembre”.La bozza, però, per ora non è piaciuta a nessuno, in particolare alle associazioni dei genitori: domani quelli che aderiscono al comitato “Priorità alla Scuola” scenderanno in piazza con sit-in e manifestazioni in decine di città italiane contro le scelte del governo.I PRESIDI: MOLTO GENERICHE, SOLO AUSPICI.Per il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli, la bozza “non è molto utile, è generica, ricapitola le norme sull’autonomia in cui noi crediamo, come sulle lezioni il sabato, ma riteniamo che vada accompagnata da indicazioni operative più concrete. E’ solo una bozza, ora aspettiamo il documento ufficiale”, ha detto all’agenzia Askanews.“Noi – ha spiegato – chiederemo di integrare il documento con aspetti per noi importanti: non viene indicato il livello di servizio minimo da garantire a tutti; servono risorse umane per sdoppiare le classi, più docenti di potenziamento; serve una maggiore libertà gestionale in capo ai dirigenti. Altrimenti è difficile mettere in atto quelli che per ora sono degli auspici, anche perchè le strutture e le aule sono quelle che sono”.Anche l’apertura alle lezioni il sabato, ha ricordato Giannelli, “non è una novità: è una facoltà rimessa all’autonomia delle scuole fare o meno lezione il sabato e il documento del Ministero ricorda solo la norma, cioè che serve una delibera degli organi collegiali. È una facoltà. Inoltre nella maggiorparte delle scuole già si va a scuola il sabato, tranne alle Elementari dove si preferisce non fare lezione il sabato soprattutto per le esigenze delle famiglie che vogliono trascorrere il tempo con i figli più piccoli. E’ chiaro che, a causa dell’interruzione per il coronavirus, può darsi che l’idea di ‘allungare’ al sabato sia una sorta di compensazione. Ma non si capisce il valore aggiunto di fare lezione il sabato: se il problema è il distanziamento tra alunni, questo resta anche il sabato”, ha concluso il presidente dell’Anp.I COMITATI DEI GENITORI: DOMANI IN PIAZZA.Su Facebook è arrivato il duro commento del comitato dei genitori “Priorità alla Scuola”: “Se non ci riguardasse direttamente il documento sarebbe pieno di dettagli grotteschi, ma ci tocca ridere amaro: un ministero che annuncia ‘linee guida’ per la ‘didattica integrata’, che annuncia la sua piattaforma digitale, che annuncia accordi con la Rai per programmi educativi. Per i più grandi non c’è scampo. Per i più piccoli il ministero si preoccupa di riempire il tempo scuola ‘con attività integrative o alternative alla didattica’. La scuola pubblica non è ammazzata dal covid-19 ma da questo ministero e questo governo. La ‘sinistra’ italiana, ancora una volta, spicca per il suo zelo nella distruzione di quello che dovrebbe difendere e valorizzare”.“Circola la bozza del documento ministeriale che dovrebbe uscire dalle consultazioni del 25 giugno. Vogliono verificare la nostra reazione? È la stessa di un mese fa. Le nostre manifestazioni del 25 giugno diventano sempre più PER la riapertura della scuola e CONTRO le linee guida”, ha scritto il comitato, per il quale “il documento si distingue per la prosa ministerialese e scuolese, e inventa il gioco perfetto che permette di non finanziare decentemente la scuola pubblica. Né una persona né un soldo in più, ogni scuola faccia da sé, con i mezzi propri e quel che offrono i territori e gli Enti locali”.“Sulla prevenzione sanitaria nelle scuole non si dice nulla, salvo sbrigative e risibili dichiarazioni sulla ‘cultura della salute e della sicurezza’, solo chiacchiere. L’epidemia è sullo sfondo unicamente per giustificare la sentenza: ‘Questa è la scuola vi spetta’”, hanno concluso i genitori.I SINDACATI: NESSUNA RISORSA, SOLO CHIACCHERE E SCARTOFFIE.“Settembre è alle porte, ma ancora nulla si è detto sulle problematiche del rientro in sicurezza per alunni e lavoratori della scuola nonché sulle questioni relative alle condizioni di gestione organizzativa e didattica in termini di tempi, orari, organici, spazi e risorse necessari all’avvio dell’anno scolastico. Anzi, tutto quello che trapela è in qualche modo preoccupante”, ha scritto in una nota la Flc Cgil, annunciando il proprio sostegno alla mobilitazione di domani del comitato Priorità alla scuola: le linee guida sono “un testo che non prevede alcuna risorsa aggiuntiva e che non si fa carico della progettualità politica della ripartenza, decentrando l’affidamento delle responsabilità, ipotizzando la privatizzazione e esternalizzazione di parte dell’orario scolastico, riproponendo la generalizzazione della didattica a distanza”.Per Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, le linee guida che emergono dalla bozza sono “inadeguate e pericolose, specchio della solita repubblica delle chiacchiere e delle scartoffie inutili. Il piano elaborato da viale Trastevere risulta del tutto inadeguato a garantire che il rientro in aula tra due mesi avvenga in sicurezza. Le linee dimostrano che tavoli, task-force e comitati vari, ai quali partecipa un’infinità di persone, sono scarsamente utili”, ha concluso il leader della Gilda.
ASKA

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