URGE IL BLOCCO DEI PORTI LIBICI PER EVITARE UNA CASTROFE SANITARIA IN ITALIA

Ed in queste ore sembra prendere corpo l' ipotesi di trasferire i 156 clandestini a bordo della nave Ong Alan Kurdi, su un' altra nave, onde poter effettuare la loro quarantena, in quanto provenienti dalla Libia, paese dove sta dilagando il contagio da Covid-19. Ma una volta trasferiti questa nave appartenente ad una Ong, che palesemente favorisce il traffico illecito di esseri umani, tornera' a raccattare clandestini e quindi non bastera' una sola nave per permettere loro di effettuare una quarantena. E se altre navi Ong si aggiungeranno a quella tedesca, ipotizzare una nuova ondata migratoria di oltre 50.000 unita', e' piu' che fondato. Ed allora dove si collocheranno tutti questi clandestini? Basteranno, una, due o tre navi? E non parliamo delle rivolte che questi soggetti, molti dei quali fuggiti dalle patrie galere africane, potrebbero far esplodere con il conseguente incendio delle navi, come peraltro accaduto con i centri di accoglienza, molte volte dati alle fiamme da queste risorse che vogliono solamente fuggire  per eludere controlli ed iniziare subito a delinquere indisturbati. Qui un governo serio, dovrebbe attuare un blocco navale nei confronti della Libia, effettuando respingimenti collettivi di tutti quei natanti pieni di clandestini diretti verso le coste siciliane, respingimenti effettuati di concerto con le autorita' libiche. Non attuare un blocco navale nei confronti della Libia, significa far esplodere una bomba sanitaria in Sicilia e nel meridione, perche' l' epidemia da Covid-19 sta esplodendo in Nord Africa.

EDO BAGATTI

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