RAPPORTO ONU : POSSIBILI ATTENTATI TERRORISTICI DELL' ISIS ENTRO LA FINE DEL 2019

Entro la fine del 2019 potrebbero avere luogo nuovi attacchi terroristici da parte del Gruppo dello Stato islamico (Isis). L’allarme è contenuto in un rapporto delle Nazioni Unite, basato sui dati raccolti dai servizi di intelligence di tutti i Paesi membri. Secondo il rapporto, circa 30.000 foreign fighter sarebbero ancora vivi e pronti all’azione in tutto il mondo. “Alcuni potrebbero unirsi ad al Qaida o ad altri gruppi terroristici emergenti. Alcuni diventeranno leader o radicalizzatori”, si legge. Sebbene il Califfato abbia cessato di esistere geograficamente, il rapporto rileva che gli Stati membri dell’Onu concordano sull’esistenza di molti dei fattori sottostanti che gli hanno dato origine; questo – si aggiunge – suggerisce che la minaccia dell’Isis, di al Qaida o di gruppi simili è improbabile che diminuisca ulteriormente. E nonostante ci siano stati meno attacchi di ‘successo’ dal 2015 e 2016, quando gli estremisti hanno ucciso centinaia di persone in Francia, Belgio e Germania, la minaccia per l’Europa “rimane alta”. Una delle maggiori preoccupazioni è la radicalizzazione nelle prigioni di “detenuti affetti da povertà, emarginazione, frustrazione, scarsa autostima e violenza”. “I programmi di deradicalizzazione non si sono dimostrati pienamente efficaci … I combattenti più duri, che stanno scontando sentenze più lunghe, non sono ancora vicini al loro rilascio dalla prigione. Rimangono pericolosi e continuano a rappresentare una sfida sia all’interno che all’esterno del sistema penale”, osserva il rapporto. Gli stati europei stimano che ben 6.000 dei loro cittadini hanno viaggiato in Iraq e in Siria per unirsi all’Isis o ad altri gruppi estremisti. Circa un terzo sono stati uccisi, mentre un altro terzo è detenuto nella regione o si è recato altrove. Duemila o più potrebbero essere tornati in Europa, secondo il rapporto. L’Isis – afferma inoltre l’Onu – ha accesso a fondi del Califfato stimati tra 50 e 300 milioni di dollari e sta usando la propaganda per mantenere alta la reputazione del gruppo come principale marchio terroristico globale. “Quando avrà il tempo e lo spazio per reinvestire in una capacità operativa esterna, l’Isis dirigerà e faciliterà gli attacchi internazionali, oltre agli attacchi ispirati al suo gruppo che continuano a verificarsi in molte località del mondo…. L’attuale pausa di tali attacchi, pertanto, potrebbe non durare a lungo, forse nemmeno fino alla fine del 2019”, si legge nel rapporto.
ASKA NEWS

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