IL VERO VOLTO DI GIUSEPPE CONTE di Giovanni Bertei


Ieri si è tolto la maschera ed è apparso per quello che è. Un incredibile gigantesco ipocrita, di quelli tra i più miserabili che si fingono amici e rispettosi e poi, improvvisamente, si rivelano avversari cattivi e irriducibili. Una sequela di insulti, una cascata di insinuazioni basse e inaccettabili, un tentativo vergognoso di mettere alla gogna una persona con la quale per mesi ha lavorato fianco a fianco, con il fine di distruggerne la moralità e di annientarne credibilità e attendibilità, indicandolo con l'uso della menzogna e della calunnia come unico responsabile della caduta del governo, fingendo di dimenticare l'oltranzismo nichilista dell'amico di Maio, i suoi no ad avviare i cantieri, a ridurre le tasse, a davvero riformare la giustizia, a premere il pulsante per la ripartenza economica del Paese. A cominciare da Salvini la cui espressione era ripresa dalle telecamere, a sentire quel profluvio di calunniose intemperie, profferite a bassa voce e quindi ancora più offensive e pungenti, eravamo tutti increduli e sconcertati, mai avevamo assistito ad uno spettacolo tanto ipocrita quanto infame. Abbiamo vomitato, eppure mai riusciremo a liberarci di sensazioni che affossano i buoni sentimenti di una alleanza condotta all'insegna della lealtà, dell'amicizia e della solidarietà. Ha perfino rimproverato Salvini di voler ricorrere alla piazza, come se ricorrere al piazza fosse incostituzionale e fingendo di dimenticare che i 5 Stelle sono nati proprio dalla piazza più spinta, quella rivoluzionaria dei forconi e dei vaffa e che lui, di questo movimento rivoluzionario è uno degli esponenti più visibili e qualificati.
GIOVANNI BERTEI

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