L' ANM CHIEDE LE DIMISSIONI DEI MAGISTRATI COINVOLTI NELL' INCHIESTA RELATIVA ALLE NOMINE PILOTATE

 “Un consigliere si è già dimesso, altri quattro hanno deciso di “autosospendersi”. Ma non basta. In questa fase estremamente critica, il Comitato Direttivo Centrale dell’Anm chiede che gli ulteriori consiglieri direttamente coinvolti nella vicenda rassegnino le loro immediate dimissioni dall’incarico istituzionale per il quale, evidentemente, non appaiono degni”. E’ unanime e durissima la posizione espressa dall’Anm sulla delicatissima inchiesta che coinvolge alcune Procure. “I gravissimi episodi emersi da quanto riferito dalla stampa in relazione alle indagini svolte dalla procura di Perugia – sottolinea il parlamentino dell’associazione nazionale magistrati – suscitano sconcerto, turbamento e anche indignazione nei magistrati italiani. I profili di rilevanza penale e disciplinare saranno oggetto delle valutazioni dei competenti organi. Emergono, in ogni caso, gravissime violazioni di natura etica e deontologica: incontri, avvenuti al di fuori della sede istituzionale del consiglio e aventi ad oggetto anche la nomina dei Procuratori di Roma e Perugia, ai quali hanno partecipato consiglieri in carica, due deputati, uno dei quali magistrato in aspettativa e l’altro imputato nell’ambito di un procedimento trattato dalla Procura della Repubblica di Roma ed un ex consigliere, aspirante all’incarico semidirettivo di procuratore aggiunto di Roma e indagato dalla procura di Perugia. Tali condotte, mai smentite dai diretti interessati, rappresentano con evidenza un’inammissibile interferenza nel corretto funzionamento dell’Autogoverno che, negli equilibri costituzionali, è presidio fondamentale dell’indipendenza della magistratura e non possono in alcun modo essere giustificate o sminuite in considerazione dell’incalcolabile danno che hanno arrecato all’Istituzione e ai singoli magistrati che si ispirano, nel loro operare quotidiano, a rigorosi principi di correttezza”. Ma non basta: il Cdc dell’ANM, “deferisce inoltre al Collegio dei Probiviri, cui spetterà di verificare la sussistenza di violazioni del codice etico, i colleghi Palamara, Ferri, Spina, Lepre, Cartoni, Criscuoli e Morlini, riservandosi di deferire altri colleghi che risultassero coinvolti nella medesima vicenda o in altre simili. A tal fine richiede la trasmissione degli atti ostensibili del relativo procedimento penale alla Procura Generale della Corte di cassazione e al Consiglio Superiore della Magistratura”.
ASKA NEWS

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