L' ITALIA DICHIARI IL CANALE DI SICILIA " ZONA DI GUERRA " E RITIRI IL PROPRIO AMBASCIATORE A PARIGI DENUNZIANDO LA FRANCIA ALL' ONU PER ATROCITA' E CRIMINI DI GUERRA



Ed in relazione alla Guerra Civile libica , tra le fazioni che sostengono il governo di Tripoli guidato dal premier Fayez Al Sarraj e quelle che sostengono il generale Haftar capo del governo libico di Bengasi, è indubbio che riprendera' un esodo, questa volta senza precedenti non solo formato da clandestini , ma da terroristi in fuga dalla Libia in fiamme , tra cui molti ex combattenti dell' Isis in Siria. Per questo la sicurezza nazionale e' a rischio, perche' rischiano di sbarcare sulle nostre coste, pericolosi terroristi, armi e droga con effetti destabilizzanti per il nostro paese. E per impedire atti ostili contro la nostra nazione, il parlamento non deve tergiversare, come invece sta facendo in queste ore, ma deve dichiarare lo Stato di Guerra, valevole per l' area del Canale di Sicilia, come previsto dall' art. 78 della Costituzione . E con la dichiarazione di Stato di Guerra scatta il blocco navale nei confronti di Libia, Tunisia ed Algeria, con le nostre forze armate autorizzate ad intervenire per bloccare navi e natanti ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale, interventi che ovviamente prevedono l' uso della forza qualora la sicurezza dei nostri militari fosse minacciata. E contemporaneamente a queste decisioni, l' Italia dovrebbe ritirare il proprio ambasciatore a Parigi, denunziando la Francia, principale sostenitore del generale Haftar, in tutte le sedi internazionali a partire dall' Onu con la motivazione di crimini di guerra ed atrocita'.
EDO BAGATTI

immagine da Wikipedia


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