Benjamin Netanyahu è in vantaggio alle elezioni politiche che si sono svolte martedì in Israele. Tanto il premier conservatore uscente quanto il suo principale sfidante, Benny Gantz, ex generale dell’esercito coalizzato con l’ex presentatore televisivo Yair Lapid, hanno rivendicato di avere vinto. In una dichiarazione ai suoi sostenitori, a notte inoltrata, Netanyahu, affiancato dalla moglie Sara, promettendo che “la coalizione di centro-destra continuerà a governare Israele nei prossimi quattro anni”. Con oltre il 20 per cento dei voti scrutinati, il Likud di Netanyahu ha ottenuto il 28,32 per cento dei voti, in vantaggio rispetto al partito Kahol Lavan (Blu e Bianco) di Benny Gantz al 25.34 per cento. Gli exit poll, che hanno inizialmente dato Gantz in vantaggio, hanno indicato nel corso della notte la probabilità che il centro-destra conquisti 63-65 dei 120 seggi del parlamento israeliano (Knesset). La formazione del prossimo governo dipenderà dal successo nelle urne dei partiti minori e dalla conseguente possibilità di formare una coalizione maggioritaria. In base ai primi exit poll, otterrebbero sette seggi ciascuno i partiti Shas (utraortodossi), Utj (partito ebraico ortodosso) e, con un crollo rispetto al passato, il partito laburista, seguiti da sei seggi per la formazione araba Hadash Ta’al (Fronte democratico per la pace e l’uguaglianza), cinque seggi ciascuno per l’unione di centro-destra e il partito laico di sinistra Meeretz, quattro seggi sia per Yisrael Beitenu (Giudaismo unito della Torah) che per Kulanu (formazione fondata da un ex ministro del Likud). Rimarrebbero fuori dalla Knesset, perché non avrebbero superato la soglia di 3,25%, tre partiti: Ra’am Balad (che si coalizzerbbe con Gantz), la nuova destra di Hayamin Hadahash e la formazione liberal-nazionale di Zehut.
ASKA NEWS
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