IL SENEGAL " INVADE " LA PENISOLA ITALICA

Migliaia di sbarchi sulle coste siciliane e calabresi, con le navi della marina militare italica che trasbordano a pieno regime migliaia di clandestini africani , in maggior parte senegalesi , nigeriani , somali quindi non certamente profughi ma " clandestini " a tutti gli effetti. Intanto le altre nazioni europee intensificano il blocco delle frontiere italiane in particolare Francia e Svizzera per impedire che africani islamisti varchino i loro confini. Risultato il governo Renzi sempre piu' isolato a livello europeo ed incapace di affrontare questa autentica invasione di immigrati che non avrebbero alcun titolo per richiedere il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Situazione che presto sara' ingestibile perche' questi africani, senegalesi , nigeriani scelgono la penisola italica, perche' sanno benissimo di poter esercitare le proprie attivita' illecite e criminali, dallo spaccio, al commercio abusivo, al racket della prostituzione, certi dell' impunita ottenuta' grazie alle leggi pro crimine dello stato italiano. Invasione di clandestini ovviamente favorita dalla sinistra al potere in Italia, un business miliardario legato all' accoglienza dei clandestini stimato in oltre 7 miliardi di euro , una torta a cui il governo ed i partiti che lo appoggiano compreso la Chiesa , si guardano bene dal non lasciare..... Penisola Italica destinata come detto ad una prossima implosione sociale ed economica perche' grandi masse d' immigrati clandestini provocheranno il caos sociale aggravando la gia' pesantissima crisi economica che investe la penisola italica, con  spese non piu' sostenibili per l' assistenza sociale e sanitaria, gravate da un numero abnorme di clandestini da mantenere. Uno stato di diritto con piena sovranita' nazionale avrebbe da tempo imposto durissime sanzioni a Senegal e Nigeria incapaci di controllare i loro confini e bloccare i loschi e lucrosi traffici degli scafisti e delle organizzazioni islamiste che con questo traffico di esseri umani si autofinanziano.
DOTT PROF BRUNO KERNER

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